L'appuntamento
Data: 19/04/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Tabù
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... sensazioni sui suoi punti erogeni e sulla sua umiliante situazione.
Predispongo una cuffia collegata all’HI-FI ed una cassetta di un gruppo pressoché sconosciuto che fa musica sperimentale, regolo il volume piuttosto alto ma non assordante, quindi gliela faccio indossare.
Le vado di fronte e mi godo la scena. Lei è lì ai miei piedi che mugola e si contorce, legata in modo tale da non poter far altro che questo, non vede né sente altro se non quello che io le propongo: perverso regista delle sue sensazioni.
Mi spoglio.
S.: Non capisco più nulla, mi sento obbligata a godere, e la sola idea di come mi deve vedere lui adesso, mi eccita a non finire: volgare spettacolo di umiliante immobilità.
Un altro orgasmo, molto più intenso di prima, di quando giocava con la corda, mi scuote dal profondo. Poi mi aspetto la pace, ma tutto resta così com’era prima: il fallo, le palline, il bavaglio, le mollette, la cuffia e tutte quelle corde che mi legano.
Sono sconcertata e mi accorgo che non posso fare assolutamente null’altro che godere, godere fino a stare male.
Il tempo si dilata. Riaffiora il piacere.
M.: Nudo mi avvicino a lei, in un impeto di magnanimità le tolgo le mollette. Le tolgo anche il bavaglio e mi avvicino per permetterle di succhiarmelo.
Lei non sembra lucida, e legata com’è cerca come può di accontentarmi. Io godo più nel vedere i suoi goffi tentativi, intralciata in ogni movimento dai legami, che dalla cosa in sé. Dopo un po’ mi accorgo di ...
... essere prossimo all’orgasmo, mentre lei ormai sta delirando con in bocca il mio cazzo.
S.: La musica si abbassa, -Non ingoiare, non sputare- mi dice la sua voce, poi di nuovo quella musica dai ritmi lenti e cadenzati e dalle vorticose risalite.
Ancora il suo cazzo in bocca, poi un’esplosione calda nella gola, e cerco di fare come mi era stato detto. Non capisco, ho goduto ancora ed ora me ne sto lì con il suo sperma in bocca; un po’ ne tracima dal mio labbro inferiore e cola sul seno scivolando poi più in basso; il tempo passa.
Tutto resta immobile, se non per il vibratore e le sferette che mi stanno togliendo ormai ogni energia.
M.: Tolgo finalmente la corda, e un millimetro alla volta il vibratore. Via cuffie, bavaglio e benda: lei resta lì tremante, con le braccia ancora legate dietro la schiena, il seno oscenamente esposto. Qualche sguardo d’intesa e mezzi sorrisi, non servono le parole. Solo i suoi ansiti, e il silenzio diviene spesso. Sono accucciato davanti a lei; decido di penetrare quello spessore. - Ora dovrai liberarti da sola dalle palline, inginocchiati e falle uscire -.
S.: - Mi vergogno -.
- Lo so ? mi risponde con voce suadente, - non vorrai tenerle là dietro per sempre vero?-.
Non riesco a decidermi, lui è lì che mi guarda? So che lo fa per umiliarmi, ma so anche che ciò che lo spinge a farlo non è tanto il suo ego, quanto il voler soddisfare il mio nella ricerca di quelle sensazioni di impotenza e lasciva passività di cui sono tanto ...