Come una vita può cambiare
Data: 19/04/2022,
Categorie:
Racconti 69,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Harael12, Fonte: RaccontiMilu
... incantata. I miei pensieri mi stavano estraendo dai discorsi del tavolo, il Direttore propose un brindisi “A noi, al nuovo cliente e ad un futuro ricco di successi”, e tutti portammo i calici al centro del tavolo. o Allora Daniela cosa ne pensa, riusciamo a portarcelo a casa questo cliente? o Speriamo, lei lo ha portato e noi faremo di tutto per compiacerlo. o Brava.. Brava.. così la voglio, motivata. o Io uscirei a fumare, qualcuno di voi mi accompagna? (Solo Nadia si fece avanti). Presi i cappotti si alzarono, dirigendosi verso il parcheggio. o Dani, cosa ne pensi? o Anche in un’altra stanza ci saranno fuochi d’artificio. o Inizio a pensarlo anche io. o Dai!! È solare, hai visto come lo guarda, neanche fosse un Bronzo di Riace. Ma.. noi due? Questa sera vieni a dormire da me? (Con la gamba iniziò ad accarezzarmi). o Dani… non qui.. potrebbero accorgersene. (Non mi ascoltò, il suo piede, libero dalla scarpa stava risalendo la mia gamba). o Uhmm.. ho una gran voglia, senti come si sta indurendo, anche lui ha voglia di me. Sarà una lunga notte, sono già eccitata. o Dani.. sei una gran troia, dopo ti scopo fino a quando non mi chiedi pietà. o Bello il mio ingegneretto cazzuto e porco, sarai tu a chiedermi di smettere. Tornarono dalla pausa sigaretta, appena in tempo per l’arrivo delle portate, il Direttore commentò nell’immediato che la temperatura si era abbassata notevolmente e da lì si susseguirono i soliti stupidi commenti riguardanti le stagioni. Daniela proseguiva, ci ...
... sapeva proprio fare, il mio membro era già in totale erezione, se avesse potuto sarebbe uscito da solo dai pantaloni; con il piede era risalita fino alla mia patta e mentre parlava, la sua pianta roteava lentamente accarezzandomi l’asta, le mie gambe sotto il tavolo rimanevano larghe un po’ per l’erezione, ma soprattutto perché mi eccitava la situazione. Il piede ad un tratto si fermò, nel mentre si stava portando alla bocca il calice di vino, lo sentii scorrere verso il basso, prima di scostarsi con l’alluce mi solleticò le palle. La cena terminò il Direttore si avviò per pagare con la carta di credito aziendale e chiedere cortesemente al maître se ci avesse prenotato un taxi. Arrivati in albergo ed ognuno ritiratosi nella propria camera, iniziammo a mandarci dei messaggi con Daniela, volevamo attendere che Nadia si fosse recata nella camera del capo, ma dopo quasi venti minuti che eravamo appostati dietro le porte non accadde nulla. o Sono qui che aspetto il tuo cazzo, rimango vestita o comincio a spogliarmi? o Voglio strapparti i vestiti da addosso.. (Quando mi arrivò una video chiamata). “Ciao ingegneretto, io comincio da sola se non vuoi venire”, era seduta sulla sedia con le gambe accavallate sopra la scrivania, aveva sistemato il telefono in modo che la potessi ammirare interamente e lei avesse le mani libere; “sono stufa di guardare una porta, dato che non ti va, comincio da sola”. Iniziò con l’aprirsi la camicetta, la osservavo accarezzarsi il seno e con la lingua ...