1. Come una vita può cambiare


    Data: 19/04/2022, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Harael12, Fonte: RaccontiMilu

    ... profondo e veloce: o Vengo.. vengo.. cazzooooo.. (mi strinse la faccia e poi si lasciò cadere su di me). o Daniela.. sto per venire.. (non so quante schizzate eruttai). Sentii colare i nostri orgasmi mentre eravamo ancora avvinghiati, si alzò, mi baciò nuovamente e si diresse verso il bagno, rimasi seduto ero in un turbinio di pensieri e di sensazioni. Mi alzai e mi ci appropinquai, la trovai che intenta a darsi una sistemata, mi guardò e si mise a ridere mentre me la scrutavo nuda e l’apprezzavo in tutta la sua femminilità: o Cosa trovi di così divertente? o Nulla, sono la tua Capa che ti ha appena scopato nel suo ufficio e giriamo entrambi nudi come se fosse una cosa normale. o Effettivamente non credo sia una cosa che accade tutti i giorni. (E scoppiai a ridere pure io). Tornammo nell’ufficio a rivestirci, raccogliemmo le cose da terra sogghignando ogni volta che i nostri occhi si incrociavano, finimmo di sistemare il materiale prima di uscire dall’ufficio. Scendemmo le scale e prima di arrivare alla porta ci scambiammo un ultimo bacio, uscimmo dalla porta ed ognuno si diresse verso la sua auto. Durante il weekend non ci sentimmo, effettivamente tranne per ragioni lavorative, nessuno dei due aveva mai mandato un messaggio all’altro e forse data la situazione, da parte sua non c’era l’effettivo interesse di rischiare di compromettere la routine familiare. Il lunedì quando arrivò in ufficio venne a salutarmi, facendo un sorrisetto malizioso e ci recammo a bere il ...
    ... caff&egrave in compagnia di altri colleghi, ognuno raccontava del proprio weekend dei viaggi fuori porta, chi aveva studiato insieme al figlio, la vita sociale dell’ufficio proseguiva nella sua naturalezza. Tornammo ognuno nel suo ufficio, Daniela verso l’ora di pranzo mi chiamò al mio interno annunciandomi che l’indomani saremmo dovuti salire in Sede Centrale, prima di chiudere la telefonata mi chiese se preferissi andare in mensa con gli altri o andare al bar, per me era abbastanza indifferente, le dissi di deciderlo tranquillamente lei e che mi sarei adeguato. Ci trovammo tutti nel parcheggio verso le 13 per recarci in mensa, non lo era propriamente, avevamo deciso noi di chiamarla in questo modo, era una trattoria a gestione famigliare che per pranzo preparava un menu molto semplice per i lavoratori. Arrivati a destinazione ci accomodammo, iniziando a ridere tra di noi, chi parlava del campionato di calcio, chi di lavoro; tutto questo a Daniela non doveva interessare molto, infatti seduta difronte a me si era staccata da conciliabolo dei colleghi ed era intenta a conversare con una delle ragazze dell’ufficio acquisti, nel contempo sentii il suo piedino strusciarsi sulla mia gamba, mentre parlavo mi soffermai un attimo e per fingere naturalezza mi esibii in un finto colpo di tosse. Il piedino in per se mi ha sempre eccitato, ma in una circostanza del genere mi stava facendo perdere ancor di più la testa, arrivò il cameriere con le portate e visto che tutti si erano concentrati e ...
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