1. Come una vita può cambiare


    Data: 19/04/2022, Categorie: Racconti 69, Racconti Erotici, Etero Autore: Harael12, Fonte: RaccontiMilu

    ... dopo. Le mie risposte ovviamente erano quelle di un automa che si rigira nel letto per addormentarsi poco dopo, la mia sveglia sarebbe suonata per le 8.00, sentii il mio cellulare suonare, lessi sullo schermo Daniela: o Pronto, cosa succede? o Buongiorno, oggi niente tennis, hanno problemi al circolo, facciamo colazione insieme e poi vado a fare la spesa? O ci vediamo lunedì? o Per me va bene, mi devi dare una ventina di minuti per prepararmi. o Se vuoi vengo a prenderti, ci sarà un bar vicino a casa tua? o Sì..sì.. Via Nino Bixio n. 9. o Perfetto a tra poco. Controvoglia mi alzai ed iniziai a prepararmi, mentre mi lavavo i denti, sentii il citofono suonare, le dissi di salire, aprii anche la porta e ritornai in camera. Entrò chiuse la porta dietro di sé e mi salutò, le urlai che ero in camera se avesse voluto si sarebbe potuta sedere sul divano, ‘Non ti preoccupare, non ho fretta ti aspetto, bella la tua casa’ e proseguì con qualche altro apprezzamento sull’arredamento e la disposizione dei mobili; mi girai e la vidi sull’uscio della porta della camera: o Quindi questa &egrave la tua camera, finisci di vestirti. o Sì.. scusa il disordine, ma un po’ &egrave il mio e un po’ Sofia che si trasferisce qui per il weekend. o Non preoccuparti, vuoi una mano a rifare il letto? o Ma figurati, come potrei chiederti una cosa del genere? o Cosa te ne importa, ti aiuto volentieri. Si diresse nel lato opposto, ed iniziammo a sistemarlo, tirammo il lenzuolo piegandolo e ricoprimmo tutto ...
    ... con il copriletto; ‘visto ci abbiamo messo due minuti insieme’, la ringraziai per l’aiuto e ci dirigemmo verso la porta per uscire e andare a fare colazione, quando davanti al bagno mi chiese se avesse potuto usufruirne un secondo, non vedevo quale fosse il problema e mi appropinquai verso il soggiorno. 31 Quando uscii rimasi stupefatto, si era tolta i vestiti, indossando solamente reggiseno, perizoma e scarpa nera con il tacco, si appoggiò alla porta, mi guardò: o Ti va di fare un’ora di tennis prima di colazione? Non riuscii a profilare parola, mi alzai e mi diressi da lei, la presi l’alzai e lei mi attorniò le gambe ed incominciammo a baciarci contro lo stipite. o Allora avevi ancora voglia della tua Capa, ingegneretto. o Se volevi scoparmi bastava dirlo subito. o Volevo vedere se ti eccitavo ancora. o Ci penso io a te’ La feci scendere, la presi per un braccio trascinandola fino a farla sedere sul tavolo, presi le gambe appoggiandole alle mie spalle, le scostai il perizoma: o Questo ti piace. o Uhm.. mi fai morire, fammi sentire la tua lingua.. Mi tuffai sul suo monte di venere, leccandogliela attorno alla fessura, la sentii mugolare, così mi avventai sul clitoride, ‘bravo così’ non sai da quanto mi mancava’, lo prendevo tra le labbra succhiandolo e con due dita le accarezzavo le pareti, penetrandola lentamente; sentivo la sua eccitazione crescere insieme alla mia erezione, ‘dai.. lo voglio sentire dentro, dammelo..’, mi alzai per slacciarmi i pantaloni e togliermi i ...
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