Le mie calde allieve - capitolo 9
Data: 14/04/2022,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69
... malizia le passò negli occhi.
«E’ rimasta la solita porca! Ah, se penso che sono stata io a farla diventare cosi!»
Calo tra noi un silenzio che però fu di breve durata
«E tu non vorrai farmi credere che sei rimasto con le mani in tasca senza far niente?».
Per dire solo una mezza bugia, ribattei:
«Be', mi sono masturbato! Cosa vuoi che facessi ! Finirò per perdere la testa con tutte voi!».
«Siii, e quando tu inculi Samira, lo chiami masturbarti?».
«Ma cosa dici? Non capita poi tanto spesso! In confronto a quello che facevo con le altre donne, questa è roba da ridere!».
«La scelta è stata tua, ragazzo mio! Se vuoi, puoi tornartene a pompare le vecchie della tua età!».
«Con tutte le porcherie che mi hai raccontato non mi sembra proprio il caso che mi rivolga altrove!».
Arrivò l'ora di far colazione. I ragazzi si erano seduti all'ombra, in basso, vicino al sentiero. Silvia, legata a una delle sue allieve, scherzava seduta sulla roccia.
«Puoi ritornare con i più piccoli!», le dissi, «intanto io ripiegherò le corde e le sistemerò per questo pomeriggio. Mariella resta con me per darmi una mano!».
Il gruppo si avviò a zigzag per il sentiero che scendeva al lago. Davanti a noi, sull'altro versante, si vedeva l'albergo che distava circa un chilometro in linea d'aria. L'intimità che avevo ritrovato con Mariella mi diede i brividi. Raccolsi le corde, le tracolle e i moschettoni e mi misi alla ricerca di un nascondiglio.
Imboccai un sentiero dove ...
... iniziava un boschetto di abeti in mezzo a delle rocce imponenti. Mariella mi seguì in silenzio. Si rendeva conto che la stavo attirando in un luogo dove l'avrei sottoposta a una nuova piccola violenza? Avevo già il cazzo duro, eccitato dal racconto delle sue prime marachelle sessuali. Dietro i cespugli ammucchiai tutta l'attrezatura. Con le mani sprofondate in tasca, lei mi guardava con quella sua aria tra lo sfrontato e l'ironico. L'afferrai come un judoka all'attacco e subito me la strinsi al petto per baciarla avidamente. La sua bocca morbida e dolce mi intenerì di nuovo e forse ancor più di prima. Mariella era fatta in modo tale che il suo fascino, ai miei occhi, non poteva che aumentare. La desideravo ogni giorno di più! La lasciai andare per prendere una delle corde.
« Voltati!».Lei obbedi, più curiosa che intimorita. Le afferrai le mani e gliele legai dietro la schiena.
« Ahi, mi fa male! Che cosa stai combinando?»,
Quando fu legata per benino la feci di nuovo girare verso di me e la portai verso un masso enorme in fondo al boschetto.
«In ginocchio!». Obbedì di nuovo, questa volta con un sorrisetto carico di significati. Adesso era proprio tra il masso di pietra e me. Mi sbottonai la patta dei calzoni ed estrassi quel tubo carnoso gonfio e grosso che aveva cominciato a tendermi gli slips.
« Su, pompinara del mio cuore! Ho una cosetta per te! E certo non ha niente a che vedere con i ciondolini dei tuoi coetanei!».
Le agitai il glande grosso, turgido e ...