1. Io, mia moglie, il dio greco e la trans


    Data: 17/06/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: diklover, Fonte: Annunci69

    ... allora lui prese a spingere e a uscire per poi tornare a spingere le sue dita nel mio culo.
    
    «Ti piace gioia mia?» Domandò amorevolmente.
    
    «Io non capisco più niente, ma mi piace, anzi mi sconvolge tutto quello fai. Se poi mi chiami gioia tua sono già la tua schiava d’amore».
    
    «No, gioia mia, non sei schiava perché l’amore si fa in due, e voglio fare tutto quello che ti piace».
    
    Io ero veramente in un momento in cui la ragione era scomparsa e i miei sensi erano in preda solo a una scatenata lussuria. Mi sfilai il cazzo dalla fica e lo puntai dritto nello sfintere.
    
    «Se ti piace il mio culo voglio che lo prendi e lo apri bene con il tuo cazzo stupendo». Gli sussurrai all'orecchio. Manuel diede due colpi di bacino ed entrò con mezzo cazzo dentro le mie viscere, poi con l’affondo finale fu tutto dentro di me. Ci smisi un po' a rilassare lo sfintere con quel bastone di carne che pareva dilaniarlo. Poi però iniziammo una lenta danza su e giù. Mi fece girare, dandogli le spalle e riprendemmo a danzare con più frenesia. Quando allungò una mano per massaggiarmi la fica e il clitoride misi la mia mano sopra la sua per guidarlo meglio e presto mi abbandonai a un ennesimo orgasmo, anche se più breve degli altri. Mi rivoltò per mettermi alla pecorina e afferrandomi i fianchi riprese a cavalcarmi nel culo. Ma che amante avevo trovato? Mi stava facendo uscire di senno. Il cazzo nel culo mi dava sensazioni diverse che nella fica, ma se mi toccavo la passera, il suo cazzo che ...
    ... andava su e giù nel mio intestino mi dava un piacere caldo e intenso. Ero al limite dello sfinimento, quando però udii nuovamente il suo ruggito leonino mi sentii gratificata e appagata nel ricevere in pancia il fiotto caldo di sperma. Ci addormentammo poi sul divano come bambini, abbracciati e sazi d’amore. Dopo un po' di tempo il mio collo era indolenzito a stare sul divano e così andai nel letto con Lucrezia e mio marito. La luce del giorno filtrava già dalle serrande quando sentii come un biscione caldo insinuarsi tra le mie cosce. D’istinto alzai una gamba per farlo accomodare nella fica, ma poi avvertii due poppe morbide premere contro la mia schiena. Mi voltai e vidi Lucrezia che si era messa a cucchiaio dietro di me e spingeva il suo gran cazzo tra le mie cosce. In un attimo realizzai che era l’amante di mio marito e che non potevo scoparci, almeno la prima notte, anche se la tentazione era tanta. Così andai a cercare Piergiorgio. Mio marito era sotto la doccia e lo aspettai in cucina. Sul tavolo trovai un biglietto di Manuel in cui diceva che era dovuto scappare per impegni familiari, ma che sarebbe tornato la sera e contava i minuti che mancavano. Che dolce! Mi chiamava amore e contava i minuti che ci separavano! Potevo anche innamorarmi di uno così.Apparve mio marito tutto nudo, mi diede un bacetto e si mise a fare il caffè. Notai che era tutto depilato, si era rasato le gambe e i pochi peli del petto, poi chinandomi a sbirciare tra le sue chiappe vidi che aveva rasato ...
«12...567...»