Raffinata e superlativa impronta
Data: 03/04/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... stesso stile con cui lui l’intrattenne. Niente fu abbozzato sull’argomento dell’asta, come si si trattasse d’un argomento che neppure li riguardasse. Poi il barone si s’adagiò su d’una enorme poltrona accanto al camino, domandando a Rosalba d’allungarsi sopra il tappeto attiguo alle sue gambe. Lei s’aggomitolò nei suoi pressi come lui le aveva sollecitato, intanto che la squadrava esaminandola con premura, notando la sua bramosia di subordinazione, giacché la sentiva predisposta per averla come lui concupiva. Si sollevò, le protese la mano per aiutarla a rialzarsi, e dalla tasca sbucò quel fazzoletto di seta, che già era stato adoperato per farla desiderare così tanto. Rosalba ispezionò studiando nelle iridi il barone, indi attenuò lo sguardo e con un’accennata riverenza gli porse i polsi, lui li afferrò come il più squisito dei regali, poiché con un modo di fare magnanimo ma determinato, l’imbrigliò in quella seta colorata.
“Che cosa ti suggerisce l’animo Tecla?”.
“Gentile barone, francamente il mio sentimento percuote in modo prestante, il mio fisico e il mio corpo è allestito per donarle il massimo del piacere, senza limiti di sorta, garantito”.
Il barone la condusse nella stanza dello sfizioso capriccio e del gustoso diletto, dove lui catturò di lei i suoi fervidi gemiti e il vivace smaniare della sua pelle. Lui contrassegnò la sua ...
... carnagione, affinché non scordasse presto quanto lui gli tributava, si rimpinzò del suo sguardo, che talvolta gl’indicava tormento e altre inquietudini, perché lui potesse poco dopo convertirlo in totale piacere, una gioia e un godimento pedante e graduale, fino a farle in conclusione strepitare: la scongiuro barone, mi autorizzi e mi permetta finalmente di godere.
Il barone la brandì focosamente, agguantandola e setacciandola in ogni maniera, abbrancandola e girandola in una miriade di posture, violandola in ogni anfratto, senza darle tregua, fino a debilitarla spossandola integralmente. Avvertì colare su di lui il piacere supremo, elargendole e tributandole ogni tanto di riprendersi, per il fatto che in quegl’istanti lui la consolava baciandola con amorevolezza, su quelle floride labbra maltrattate dal trasporto.
L’albore di quel nuovo giorno la scovò sfibrata e sfiancata e infine Rosalba s’assopì. Dal momento che si risvegliò non aveva più la maschera, il barone si era dissolto, la camera aveva la tipica fragranza del sesso e di lui, si girò e sulla mensolina Rosalba rinvenne un cartoncino con un mazzo di grosse orchidee:
“Lodi e riverenze a te cara Tecla. Per me rimarrai uno strabiliante e sublime gradevole ricordo, che non dimenticherò in nessun caso. Successivamente, quando sarai nel comodo, un tassì ti condurrà dove vorrai”.
{Idraulico anno 1999}