1. La vacanza-studio


    Data: 03/04/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Gay / Bisex Autore: Eolore, Fonte: RaccontiMilu

    ... Pochi istanti più tardi eravamo entrambi con i nostri cazzi tesi sotto le coperte e le nostre mani che facevano su e giù. Era una bella sensazione quella di essere lì, l’uno accanto all’altro, nell’atto di darsi piacere. Dopo alcuni minuti che ci smanettavamo nessuno dei due era ancora venuto. Entrambi volevamo che la quella situazione durasse. Ci piaceva. Andrea improvvisamente disse in modo ironico: ‘Dai, Luca, fammi vedere come fai a menartelo!’. Luca (io): ‘Solo se me lo fai vedere anche tu’. Andrea accese l’abatjour posizionata sul comodino accanto al letto e abbassò la coperta. Fu in quel momento che vidi per la prima volta il suo pene. Era il primo pene eretto che vedevo dal vivo (di virtuali ne avevo ammirati già parecchi). Aveva un aspetto tutto sommato gradevole, con le venuzze in rilievo sulla pelle rosea. Dava l’impressione di essere un qualcosa di sano, giovane, pieno di vita. Era più corto del mio, ma più largo. Andrea disse: ‘Ora anche tu!’. Anch’io mi scoprii, mostrando ad Andrea il mio cazzo in tiro in tutto il suo splendore. Sul viso di Andrea comparve un ghigno divertito. Riprendemmo a smanettarci, guardando l’uno il cazzo dell’altro. Erano belli, vigorosi e forti i nostri due totem della virilità maschile. Improvvisamente Andrea mise la sua mano attorno alla mia, mentre la scorrevo su e giù lungo l’asta del pene. La sua presa assecondava i miei movimenti, finché, in quello che fu un attimo, fece delicatamente scivolare via la mia mano afferrando ...
    ... completamente il mio pisello. Ora ero in suo potere. Mi stava facendo una sega in piena regola. La sensazione di una mano estranea, a me nuova, era letteralmente mozzafiato, fantastica. Chiusi gli occhi dal troppo piacere. Stavo godendo come mai prima. Sborrai. Sì, lo feci senza nemmeno avvertire, venni copiosamente nella mano del mio migliore amico. Quegli schizzi di sperma furono come un’onda che si abbatteva sul muro che durante quella giornata si era creato tra noi. A quel punto Andrea avrebbe voluto che ricambiassi il favore. Non me lo chiese, ma sono certo che se lo aspettava. Ma l’onda si era ritirata e la mia libido si era arenata come una barca in secca. Mi sentii uno stronzo a non dargli ciò che lui aveva dato a me, ma proprio non me la sentii di farlo. Fino a pochi secondi prima sicuramente non mi sarei tirato indietro. Se me l’avesse chiesto, forse lo avrei perfino preso in bocca, pensai. Nel frattempo Andrea aveva seguitato a toccarsi. Notai che per segarsi stava utilizzando la stessa mano in cui ero venuto, ancora sporca del mio sperma. Pensai che era un vero maiale. In quel momento Andrea venne, chiamando il mio nome: ‘Luca, Luca, Luca sto sborrandooo’. Gli diedi un bacio sulla guancia. Poi ci addormentammo entrambi in poco tempo. Dal mattino seguente una nuova complicità mi legava ad Andrea: aver condiviso quei momenti di abbondono al piacere ci rendeva più affiatati che mai. Scherzare e ridere assieme risultava ancora più facile di prima. Anche in classe era tutto uno ...
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