1. Capitolazioni


    Data: 16/06/2018, Categorie: Etero Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... loro, la sua fica era nuda e divaricata: le sue labbra interne brutalmente cremisi.
    
    Una sigaretta accesa le penzolava tra le dita. Tirò un tiro ed espirò un getto di fumo verso il soffitto, lasciando che il suo sguardo si posasse lì. "Fottimi", disse con una voce bassa e assente.
    
    Posai il vassoio per non farlo cadere e cercai disperatamente di allontanare la mia erezione, solo per riconoscere l'inutilità dello sforzo. Mi ero anche dimenticato di respirare.
    
    "Tu..." deglutii contro la gola secca. "Non puoi fumare in casa mia."
    
    Mi presi a calci mentalmente per la completa inutilità della mia risposta, ma il cliché del flusso sanguigno era più vero di quanto chiunque voglia ammettere.
    
    Tirò un'altra boccata profonda e poi lasciò cadere casualmente la sigaretta accesa sul pavimento piastrellato, come se si trovasse in una bancarella di caffè all'aperto. "Fottimi."
    
    "No."
    
    "È quello che vuoi."
    
    "No!" abbaiai, chinandomi per recuperare la sigaretta accesa e spegnendola con veemenza su uno dei piattini del vassoio del caffè. "Devi vestirti e andare. Adesso!"
    
    Quando alzai lo sguardo fu per guardarla far scivolare languidamente una mano, le dita allargate, tra le gambe. Anche da quella distanza, la carne sembrava bagnata mentre le sue dita ci passavano sopra. La punta del dito le preoccupò il clitoride per un momento, poi si chinò, spingendolo nella sua apertura.
    
    Odiavo questa donna. Volevo che uscisse di casa e dalla mia vita il più velocemente possibile per ...
    ... espellerla. Volevo anche che il mio cazzo fosse seppellito in quella fica stretta e calda con una ferocia che mi faceva venire le lacrime agli occhi. Ero sopraffatto dal mio stato d'animo.
    
    Paralizzata, la guardai crollare più in basso sul divano. Si fermò per un attimo, poi unì il primo dito a un secondo e tuffò la coppia nel profondo di se stessa. I suoi fianchi si sollevarono per incontrare la sua mano e iniziò a scoparsi in modo quasi feroce, facendo scorrere il pollice sul clitoride ad ogni spinta verso l'interno.
    
    Questo non era qualcuno che si masturbava lussureggiante. Era come assistere a una violazione autoinflitta. Lo diceva la faccia. Non c'era piacere lì dentro, solo disperazione maniacale. E, stranamente, questo mi rese più eccitato. Se avesse sussultato, gemito e contorto, avrei potuto concentrarmi sul suo egoismo e mantenere un certo senso di distanza. Ma era così visivamente chiaro che stava solo eseguendo questo atto come un insieme illustrato di istruzioni, non potevo impedirmi di cadere nel suo vortice.
    
    Anche mentre slacciavo la cintura e sbottonavo i pantaloni, mi dannai per essere debole. Una marea nera di odio per me stesso salì sulla mia spina dorsale mentre giravo intorno al tavolino da caffè e tra le sue gambe, liberando la mia erezione dai confini dei miei boxer.
    
    "Mettiamolo in chiaro. Questo è quello che vuoi", ringhiai, allontanando la sua mano dal suo inguine.
    
    Mi guardò con una sorta di disgustoso trionfo. Una mano sotto il suo culo, ...
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