1. Capitolazioni


    Data: 16/06/2018, Categorie: Etero Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    "Questo è quello che vuoi, vero?" disse, tirando la mia mano lungo la parte anteriore della sua gonna e premendola nell'incavo del suo inguine. Il materiale era sottile; non c'era niente sotto la gonna di lino.
    
    Il suono di una conversazione da ubriaco trapelava nell'aria umida. Le ombre erano pesanti sul suo viso, trasformando i suoi lineamenti in una pietra monocromatica, ma l'erosione era lì, con la coda dell'occhio, dove la luce si stendeva come un marchio sulla sua guancia sinistra.
    
    "Quanto sei incazzato?"
    
    Scrollai le spalle. "Non molto. Per niente, davvero.
    
    "Sarà un problema allora? Diventerai schizzinoso e svilupperai una coscienza?"
    
    Era una sfida a cui non mi degnai di rispondere. Invece, feci scivolare fuori la mia mano da sotto la sua, piegai un dito e lo sollevai per sfiorare la linea della pelle illuminata. Aveva una leggera lucentezza di sudore sul labbro superiore. "Che fretta c'è?"
    
    "Ti ho letto male. Errore mio", disse. Le parole erano tagliate, arrabbiate. Prendendo in spalla la borsa, si voltò per andare.
    
    Le afferrai il polso. "Non mi hai frainteso."
    
    Era la verità. Al bar, mi ero interessato. Quando respinse lo shot di tequila, ero interessato. Mentre parlava si raccoglieva i capelli dal collo madido di sudore e li tirava incrociati in una coda di cavallo. C'era una tensione in quasi tutto ciò che faceva. Come se ogni parola e atto venissero espulsi con disprezzo. Ora, mentre rispondeva a quello che pensava fosse un rifiuto, c'era in ...
    ... lei una violenza a malapena contenuta. Mi piacque. E pochissimi uomini erano totalmente immuni da una donna che non indossa mutandine.
    
    Cercò di liberarsi, senza alcuna determinazione, ma io le tenni il braccio. Quando si voltò per parlare, riuscii a vedere, anche nella luce fioca del lampione, che stava piangendo.
    
    "Allora mi hai interpretato male", mormorò. "Non sto cercando un appuntamento. Solo un cazzo."
    
    "Questo è un posto strano dove stare dopo una semplice scopata. Sono così economici da acquistare qui e molto meno complicati. Tanto per cominciare, un cazzo comprato non piange."
    
    Volevo fare il mio punto con chiarezza. In una città dove puoi trovare una puttana per una notte per meno di settanta euro, la scopata senza zip perde la sua attrazione.
    
    Incapace di strappare la mano catturata dalla mia presa, mi scagliò l'altra contro, a pugno. Mancò la mia faccia, atterrando sulla mia spalla con un tonfo che alla fine, ne ero certo, avrebbe fatto un bel livido.
    
    "Vaffanculo", sibilò.
    
    "Come ho già spiegato, sono interessato, ma potremmo prima calmarci un po'?"
    
    "Lasciami il braccio."
    
    "Solo se prometti di non picchiarmi più. Non che mi dispiaccia un po' di rabbia. Personalmente, ci sto."
    
    La fissai, i suoi occhi neri nell'oscurità. Il lampione prese le lacrime come schegge. Non posso dire che il tirarsi su col naso fosse attraente, ma la mia mente era ancora bloccata sul suo stato di mancanza di respiro, che annullava la congestione nasale. La lussuria ...
«1234...»