1. Capitolazioni


    Data: 16/06/2018, Categorie: Etero Autore: Ffransis, Fonte: Annunci69

    ... era fatta così.
    
    Sentii il suo braccio rilassarsi nella mia presa e lo rilasciai. Ma non appena lo feci, mi colpì di nuovo, a mani aperte. Il suo palmo si posò sul mio viso con una forza che mi ferì e mi sconvolse.
    
    Ne avevo abbastanza. "La prossima volta che mi colpirai, mi toccherà reagire. Te ne rendi conto, vero?" Lo dissi con la massima calma che potevo. Lo schiaffo aveva lasciato un debole ronzio nel mio orecchio destro e non potevo essere sicuro della mia vista.
    
    Invece di offrirmi più violenza, appoggiò la fronte al muro accanto a me e iniziò a urlare in un modo che non sentivo dalle elementari. Aveva la gola piena, balbettava di singhiozzo e dal suono si produceva ed espelleva una grande quantità di liquido di un tipo o dell'altro.
    
    Mi guardai intorno, sicuro che qualcuno di passaggio avrebbe pensato che stessi facendo qualcosa di orribile a questa donna. Poi, non sapendo cos'altro fare, le diedi qualche pacca sulla spalla.
    
    O nascondeva molto bene l'ubriachezza, o questa donna era fuori di testa. Molto probabilmente era qualcos'altro. E, sì, avrei dovuto darle un'ultima carezza amichevole e andare a per fatti miei, ma c'era ancora il fatto incredibilmente delizioso che era assolutamente nuda sotto quella gonna.
    
    La combinazione di troia sfrenata, cagna stridente e pazza piagnucolona aveva un fascino inspiegabile per me. Io stesso non ero particolarmente normale. La invitai a casa mia.
    
    Alzò lo sguardo, scrollandosi di dosso un pasticcio di ciuffi ...
    ... scuri e umidi dal viso scuotendo rabbiosamente la testa. Poi si asciugò il naso con la manica.
    
    "Certo. Va bene."
    
    Non c'era modo di leggere la sua accettazione. Ero perplesso mentre camminavamo lungo l'ampio e silenzioso viale. Solo l'occasionale motocicletta di passaggio sfrecciava nel silenzio denso e umido.
    
    Non parlavamo e, ogni tanto, guardavo al mio fianco per essere sicuro che stesse ancora camminando accanto a me. I suoi piedi non facevano rumore sul marciapiede e fu allora che notai che si era tolta le scarpe ed era scalza. I suoi sandali penzolavano da un solo dito uncinato.
    
    Ciò farebbe rabbrividire chiunque sappia quanto siano sporche le strade di quelle parti. Mi dava un senso della sua intensa vulnerabilità – non una sensazione spiacevole – e allungai la mano verso la sua mano libera, stringendola nella mia. Ma nel momento in cui avvenne, lei la scrollo' via.
    
    "Non vuoi almeno fingere che siamo amanti?"
    
    "No. Perché?"
    
    Scrollai le spalle. "Non lo so. È solo umano.
    
    "Fanculo l'umanità." Lo disse con una tranquilla brutalità.
    
    "Bene."
    
    Cos'altro potevo dire? Ma la sua osservazione, lanciatami con tanta disinvoltura, mi fece gelare. Chi se ne fregava se non indossava biancheria intima? Avevo davvero bisogno di scopare così male? No.
    
    Sarò schizzinoso, ma l'idea di scoparla aveva perso il suo fascino.
    
    Abbiamo camminato per il resto della strada in silenzio e, mentre svoltavamo nel vicolo che portava a casa mia, stavo formulando modi educati per ...
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