EROS TERRIBILIS - POETRY
Data: 21/03/2022,
Categorie:
Comici
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
UNA NOTTE AL CASINO
Strillò il portiere: - Dove andate?
Tutte le puttane si sono coricate,
ma una casa l’ avete, oppure no?
Chi cazzo vi apre?
Ormai sono le tre! –
- Che cazzo dici?
Passa un grosso guaio!
Noi siamo giusto giusto, sei chiavate.
A quattro soldi a testa, a te, portiere
t’ entra subito una Lira.
Apri … per l’ ossa dei tuoi morti, adesso. –
E salirono sopra.
La matressa Concetta, aprì, tenendo in mano una candela.
- Donna Concetta: voglio una fessa stretta! –
- Donna Concetta, svegliate le puttane! –
- Margherita dov’ è? –
- Chiamatemi Lisetta! –
- Sta facendo la nottata … -
- E quelle nuove? Quelle di campagna? –
- Ah, quelle:
una ha da fare e un’ altra è fuori,
è andata, mantenuta, di un signore. –
- Allora, chi ci sta? -
- C’ è Franceschella! –
- E chi la chiava quella grande stronza? –
- E c’ è pure Luisella!
Ma quella è figa da cinque soldi a botta. -
- Basta!
Adesso fai così:
tu ce la chiami e noi ci si arrangia un po’ per uno.
Donna Concetta, siam così arrapati,
che sborriamo se solo ci toccate! -
Eravamo arrapati veramente:
io che tenevo il cazzo duro e grosso.
Vincenzo e Ciccio, lievemente alticci,
erano rossi come due aragoste.
E Camillo, anch’ egli mezzo brillo,
andava in cerca d’ un paio di chiappe toste:
di quelle che se tu ci poni mano
sembrano la chierica d’ un parrocchiano.
- Però, pensiamo bene, che facciamo?
Noi siamo in ...
... sei e qui ce n’ è una sola.
Ognuno poi vorrebbe far da primo,
e se per caso invece, per sfortuna,
capita dopo ad uno che ha fottuto,
ed è malato proprio al capo della fune?
Che fai, lo vai a cercare in culo alla sorella,
se ti mischia il suo mal sulla cappella?
Perciò, sai che facciamo,
o mia Concetta, mi tiri una gran sega con la mano.
Dai, su, ch’ oggi è domenica,
fammi sborrare per amor cristiano.
Guarda la mia capocchia, è grossa come un uovo,
vieni a guardarla meglio, siediti sul divano. -
- Ma tu sei matto, oppure sei ubriaco? -
- Ma prendilo nel culo, vieni vicino! -
E così, in piedi, col cazzo da fuori,
con gli occhi fuori, brillanti per la voglia,
corsi da quella vecchia prostituta,
che come tante facea la santarella,
come tante, che dopo ore di trastullo
col cazzo di chi capita, a menare
fanno finta che di questo niente sanno.
Come la canzone del Paparacianno. (*)
(*) La canzone del Paparacianno è una vecchia canzone a doppio senso che parla di un particolare cagnolino inglese, che tutte le signore vorrebbero accarezzare per trarne gran piacere.
GIOVANNI "LO STORTO"
Giovanni, detto “lo storto”: il massimo … il migliore cliente
mi fa sborrar con l’ anima, ma senza darmi niente.
Se vuoi che ti dia il massimo, offendilo, dagli dei morsi in faccia,
strillagli: sei una chiavica, poi storcigli le braccia-
Di sicuro si eccita, ma lo devi picchiare, mettergli in culo un dito,
lo devi ...