Serena cap 2
Data: 09/03/2022,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Autore: MisAlys, Fonte: xHamster
... ancora del mio sperma… C’è bisogno che io continui?”
I pugni di Serena tremavano, mentre li stringeva, impotente davanti a quel discorso sbattutole in faccia.
Era nelle sue mani. Questo era quanto.
Si chinò verso la busta, ed estrasse il primo capo di vestiario.
Una camicetta bianca. Semplice, leggera, senza fronzoli.
Non era della sua taglia. Bastava un attimo per intuirlo. D’istinto, stava per protestare, ma il discorso di poco prima aveva sortito il suo effetto, e non azzardò una parola. Fu di nuovo l’istinto a guidarla verso il reggiseno, gettato sul pavimento, poco distante.
“Quello lo puoi dimenticare. Assieme alle mutandine, ovviamente.” Disse Marco.
Serena si irrigidì. La bocca stava per articolare qualche parola, voltandosi verso di lui trovò però ancora quell’espressione che non ammetteva repliche.
Scrollando il capo, Serena iniziò la vestizione.
Le maniche erano corte, le lasciavano nude le braccia. E, come aveva intuito, era della taglia sbagliata.
Piccola, dannatamente piccola. E mentre l’abbottonava, la cosa diveniva oscenamente evidente. Il seno rimaneva strizzato, tanto da non permetterle di allacciare oltre il terzo bottone, valeva dire lasciare una scollatura a dir poco esagerata. I capezzoli, senza costrizione di intimo, puntavano decisi contro il tessuto.
Nella busta, trovò anche una gonna, lunga, in lino. Essendo maggio, il negozio abbondava di articoli del genere, che però lei non avrebbe scelto per sé stessa… davano ...
... l’impressione di coprire, invece attiravano, generando un vedo non vedo che a lei era sgradito…
Un solo cenno del capo di Marco, che le indicava di rimettersi le scarpe che già portava in precedenza…
Poi lui la contemplò, mentre lasciava Serena intenta a mordersi il labbro, imbarazzata come poco prima, quand’era nuda.
“Perfetto, gran signora. Immagine in linea con quello che sei. Una puttana.” Disse sogghignando.
Gli occhi di Serena erano lucidi. Si diede un’ulteriore occhiata.
Sì. Niente da aggiungere a quello che lui aveva detto. Vestita a quel modo, soprattutto con quella camicetta e senza intimo, non c’era modo di definirla in altra maniera… Che senso aveva quel vestire, cosa stava tramando quello stronzo? Quando gli sarebbe bastata?
“Seguimi, puttana.” Disse Marco schioccando le dita e uscendo dalla stanzetta. Il cuore di Serena batteva a mille, non capiva quali erano le intenzioni.
Poi divennero ovvie. Sbarrò gli occhi, vedendo che stava alzando le serrande.
Lui era divertito.
“Il negozio apre. Ed oggi, l’attrazione sarai tu, puttana.” Sussurrò il suo capo.
“Non posso, Marco, ti prego!!! Sembro… sembro…” bisbigliò implorante lei.
“Non sembri. Sei. Una troia. Ed è il momento di farlo notare.” Continuò lui. Poi si diresse al bancone, aprì uno stipetto prese uno straccio e un liquido spray per pulizie. Allungò il tutto nelle mani di Serena.
“Prima cosa: le vetrine. Puliscile per bene.” Ordinò lui.
Serena si fece pallida. Gente, parecchia. ...