1. Fattezze rassicuranti


    Data: 05/03/2022, Categorie: Etero Trans Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... occhi:
    
    “Tu, viceversa, che cos’hai di nuovo da riferirmi, dai racconta un po’?”.
    
    “Che cosa dovrei svelarti? Ho sempre fatto una vita normale, ordinaria: gli amici abituali, il consueto bar, le usuali mostre, i concerti, la ragazza ora sì, ora no”.
    
    “Tu non me la racconti giusta, vorrei crederti, sai. L’ultima volta che ci siamo visti è stato cinque anni fa a quella cena, ricordi?”.
    
    “Lì, in quell’occasione tu non m’hai neanche salutato, m’hai totalmente ignorato. Questo te lo ricordi, vero Nadia?”.
    
    “A parte la mia brutta figura che oggigiorno riconosco appieno, quella volta hai detto che stavi passando un brutto ciclo accompagnato da uno sconveniente periodo. Mi spieghi chi è quell’incantevole fanciulla nel ritratto?”.
    
    Tu prendi fiato, mi sorridi quasi per bisogno e per occorrenza. Io aspetto, ho tempo, non ho neanche più un lavoro, dacché oggi non so più che cosa sia la fretta,la sollecitudine né l’urgenza.
    
    “Forse ti meraviglierai, ma io volevo semplicemente dirti che sono un pederasta”.
    
    Tu attendi una mia replica o uno sguardo che però non arriva.
    
    “Va’ avanti, continua, parlami in modo pacifico che ti ascolto”.
    
    “Lei era una ragazza stupenda, l’unica favolosa donna con la quale mi sia trovato realmente a mio agio, l’unica che pretendesse cose straordinarie dalla mia vita, il successo con le canzoni, la fama, la gloria. A lei bastavo io per quello che sono, con i miei capricci, con tutti i miei difetti, con le mie stramberie, con le mie ...
    ... debolezze, con le mie distrazioni e con le mie leggerezze, poi un giorno, quando abbiamo preso questa casa, ha deciso che potevo anche cavarmela da solo ed è partita. Lei m’ha lasciato in ultimo quella foto e non l’ho più rivista. Tu che sei una donna, me lo spieghi?”.
    
    Io ho gli occhi lucidi per quello che lui eccezionalmente m’espone, questi episodi m’addolorano e m’affliggono nell’animo, perché faccio fatica nel contenere e a reprimere le lacrime, i tuoi invece sono occhi emozionati, entusiasti seppur scossi, alterati, colpiti e immensamente turbati da tutti quei dolorosi e rattristanti ricordi.
    
    “Non lo so. Probabilmente la tua innata omofilia ad alcune donne in certe situazioni crea paura, però credo che forse se ne sia andata perché lei t’amava troppo. Sai che cosa ti dico: quando vedi sbocciare una rosa t’accorgi quanto sia enormemente difficile contenere e delimitare l’amore. Tu per lei eri una rosa, e quando t’ha visto così ha creduto che il suo tempo accanto a te fosse finito. Il rovescio della medaglia è che poi le rose sfioriscono e muoiono, lei t’ha raccolto nel momento migliore, non ha voluto vederti appassire”.
    
    Tu non parli, scruti il vuoto e piangi in silenzio, io t’abbraccio, agguanto la testa tra i seni e ti coccolo, ti copro dalla luce con la mia chioma.
    
    “Tu hai paura dell’amore stellina, hai l’inquietudine di lasciarti andare, t’assale il panico perché temi d’ammalarti o d’ammalare, diciamo d’infettarti e di sgarrare di nuovo, di prenderti un’ulteriore ...
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