1. Fattezze rassicuranti


    Data: 05/03/2022, Categorie: Etero Trans Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... contrario, fidati, ero io che volevo sposare lui, dammi retta” – proclamo io, accarezzandoti la punta del naso, poi piego la testa di lato e guardo il pavimento con quelle mattonelle rosse.
    
    “Che cosa ci faccio qui?” – m’interrogo.
    
    “Adesso però mangiamo” – rispondi tu, con delle fattezze che mi fanno ridere.
    
    Io scopro addirittura che sei un buon cuciniere, uno di quelli nostrani, però con gusto, così ti domando come mai uno come te non si è ancora sposato.
    
    “Che dire mia bella, questione d’occasioni mancate, poco impegno, testa che non c’è mai stata, lasciare scorrere il tempo in cerca d’opportunità migliori, mi riferisco alla mia naturalmente. Azioni diverse, fatti vari, cose d’ogni sorta, episodi e concetti differenti sfuggiti e mai più trovati. Dai, beviamoci su”.
    
    “Chi è il ritratto della donna che c’è sulla mensola nell’andito?”. Tu rimani un attimo in silenzio riflettendo e valutando, dopo appoggi la forchetta e mi squadri manifestando:
    
    “E’ una di quelle occasioni che mi sono mancate, perché il destino ha stabilito e infine fatalmente voluto così”.
    
    Io capisco che non è il caso d’insistere né d’assillare oltremodo il ragionamento, giacché lo decifro leggendolo nell’azzurro dei tuoi occhi, rapidamente cambio discorso ed evito in modo metodico di guardarti. Una di quelle emozioni, che forse in un altro periodo dell’anno non risultano all’appello.
    
    “Io invece vivo con una donna” – controllando la tua reazione da sotto in su, eppure tu non fai ...
    ... neanche una piega.
    
    “Non so che cosa ci sia tra di noi, neppure se c’è qualcosa, malgrado ciò, sai quelle situazioni che t’allettano attirandoti come una mosca sul miele. Poi è anche una questione d’esigenza, perché da sola non ce la farei a ogni costo”.
    
    “In tal caso rintraccia un miliardario”.
    
    “Piuttosto vado a battere. Sai che palle con un miliardario, sì, il benessere, i soldi, l’agiatezza e la prosperità, però anche dilemmi, problemi e incognite, poi dietro ciascuno di loro c’è una famiglia, amanti, grattacapi, noie costanti e rogne varie. Prova a immaginare che cosa sia la famiglia d’un miliardario”. Io convengo annuendo con la testa e ammettendo appieno il concetto.
    
    Tu mi fai ridere ancora, stavolta mi perdo naufragando nei tuoi occhi, sento tutta me stessa un fremito: alle mani, ai piedi e allo stomaco, in quel momento butto giù un bicchiere di vino alla svelta, senza staccarti gli occhi di dosso.
    
    “T’ho mai riferito che mi piaci un mucchio?” – gli rivelo io, cercando di assumere gli atteggiamenti più impliciti e sottintesi assieme alle movenze più allusive che conosco.
    
    L’esitazione ti scava, l’incertezza t’avviluppa e la remora recondita t’assale, sei in pieno intralcio, lo noto molto bene che sei dubbioso e tentennante, vistosamente irresoluto, sicché seguo il perimetro del tavolo mettendomi dietro di te per massaggiarti il collo per smussare quell’attimo così delicato e spinoso che si respira nell’aria.
    
    “Di’ un poco, tu fai così con tutti quelli che ...
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