Fattezze rassicuranti
Data: 05/03/2022,
Categorie:
Etero
Trans
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... m’ispira”.
Nel frattempo il cielo s’annuvola e un’aria fresca m’accarezza le gambe, il tuo cane sollecita un’urgenza di gioco, tu lo accarezzi e noto adesso il colore della tua pelle già abbronzata. Ho però un fremito, dato che ti sto guardando con gli occhi socchiusi, con la bocca aperta appena nascosta dai capelli. Per buona sorte non te ne accorgi, però un tumulto di sensi mi sta inumidendo e l’aria frizzante stuzzica i miei capezzoli. Io resto ferma a guardarti giocare con il cane e mi gira la testa: mi sto eccitando come una volta, come una ragazzina, senza eccessi di parole o di situazioni piccanti, nella semplice grazia e nel lineare accurato garbo dei tuoi gesti, poiché ho un tuffo al cuore, quando ti giri e rimani fermo a guardarmi:
“Che cos’hai Nadia? Dai vieni dentro, avrai senz’altro freddo” – tu mi sussurri.
Sì, andiamo dentro, o forse no, magari è meglio non insistere, tuttavia i tuoi occhi mi calamitano polarizzandomi in una casa dai colori vivaci e io ti seguo. Un corridoio ornato d’una foto e qualche pianta divide una serie di stanze speculari, dopo mi mostri la cucina, come quelle d’una volta, con quel contenitore di legno a sponde alte che si usava per impastare il pane casereccio e il camino. In un angolo, un piccolo canapè sul quale mi fai accomodare con il tuo cane, che subito viene ad accovacciarsi ai miei piedi provocandomi un senso d’immensa gioia infantile. Tu arrivi con una coperta e m’avvolgi malgrado le mie brevi proteste, il cane si ...
... mette a giocare con un lembo e ho un bel daffare per farlo smettere, finché non si mette buono a dormire. Tu mi porti anche una tazza di tè caldo, guardo ogni tuo movimento e rispondo a stento a ciò che mi chiedi, sono persa nei tuoi occhi, nella precisione del tuo modo di fare, nei passi enormi che fai avanti e indietro, nelle tue mani che maneggiano una pentola, che si bagnano e arrossiscono quando le asciughi. Mi chiedi che cosa desidero e quasi rispondo: tu. La ragione ancora non m’ha abbandonato e lascio a te la decisione. Tu hai caldo e rimani scalzo con i jeans che ti scendono perfetti lungo le gambe, una camicia appena aperta sul petto abbronzato, in quel modo sei terribilmente eccitante. Questo però te lo dico e subito dopo stringo gli occhi, mi mordo la lingua come chi aspetta una tempesta, tu invece ridi perplesso, perché mi piace anche questo tuo modo di fare, di ridimensionare tutto sminuendo ogni cosa.
“Secondo me fumi troppo” – rispondi. Io divento rossa da sotto la matassa di quei capelli.
“No, dico sul serio. Perché io e te non abbiamo mai scopato?”.
Nel frattempo t’avvicini, fletti le gambe e mi dai un bacio sulla fronte, appena avverto le tue labbra sfiorarmi io ho un sussulto.
“Per la ragione che non t’ho giammai adocchiata in tale maniera. Nadia, se ben rammento, tu eri in compagnia di quell’individuo, precisamente colui che ti voleva maritare, ricordi?”. Io frattanto mi nascondo, perché divento piccina, quasi gretta e dimessa.
“No, al ...