La benedizione di Pitonio
Data: 26/02/2022,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Smaliziato, Fonte: RaccontiMilu
... il viso dal pube di lei. Cinlia capì che voleva possederla, penetrarla. Da una parte era ancora atterrita al pensiero, dall’altra, ora sollecitata dall’orgasmo appena provato, anelava ciò che si doveva compiere. Sentì qualcosa strisciare sulla sua pancia. Inizialmente, pensò che fosse un serpente, ma si accorse subito che era troppo dritto, duro e nodoso. Capì. Pitoio stava passando il suo pene sul suo corpo, come per farle capire quanto in profondità le sarebbe entrato. Quando sentì lo scroto appoggiarsi contro il suo pube, percepì chiaramente la punta di quel pene a diversi centimetri sopra l’ombelico. Poi il pene scivolò indietro. Cinlia sentì la punta di quel sesso maschile sfregato tra le grandi labbra, la punta del glande sfregata sul clitoride. Lentamente la penetrò per poi fermarsi, sfilarsi, tornare a sfregarsi tra le labbra e il clitoride, per poi rientrare, andando sempre più in profondità. Più volte questa operazione venne ripetuta, fino a quando l’imene, raggiunto, si ruppe, versando il virgineo sacrificio al dio. Il dolore per la rottura dell’imene non fu traumatico come la ragazza se lo era aspettato, anzi, fu subito sostituito dalle ondate di piacere che stava provando. Ormai rotti gli indugi, Pitonio entrava in lei sempre più in profondità fino a quando il suo scroto non toccò le grandi labbra. Cinlia non ci poteva credere. Aveva accolto dentro di lei quel pene enorme, eppure non aveva provato alcun dolore, anzi, soltanto un piacere immenso. Le sue labbra ora ...
... si schiudevano in gemiti di piacere, mentre le sue mani toccavano il corpo maschio, sentendo la pelle morbida, i muscoli duri e guizzanti. Accarezzandogli le braccia, le spalle, appoggiò le mani sul suo viso attirandolo per un bacio. Le labbra si intrecciarono ancora, ma questa volta la lingua biforcuta si introdusse tra le labbra vermiglie, intrecciandosi con la lingua morbida e arrotondata della donna. Cenlia si abbandonò a questo gioco amoroso, sentendo il sesso duro di lui che ancora si muoveva, con ritmo ben cadenzato, dentro di lei, aumentando a tratti la velocità e a volte rallentando, per poi accelerare nuovamente. Finalmente, dopo una penetrazione più profonda delle altre, sentì il pene contrarsi e rilasciare dentro di lei getti continui di seme virile. Il seme di un dio, che ora era dentro di lei, pensò con reverenza. Pitonio rimase dentro di lei, immobile, per diversi minuti, come volendo accertarsi che tutto il suo seme venisse accolto nel suo giovane corpo. Poi si sfilò da lei, uscendo. Cenlia sentiva il suo sesso aperto, come mai aveva pensato potesse accadere. Sentì qualcosa premere sul suo viso e sulle labbra. Vide che Pitonio era ora inginocchiato vicino al suo viso, e premeva il suo sesso, ora più flaccido, contro le guance. Lasciò che quel pene si sfregasse sul suo viso traendone piacere, ma sentiva la punta che indugiava, spesso, sulle labbra, come volendo entrarvi. Indugiò, ma , dopo che la cosa si ripetè più volte, schiuse le labbra assaporando la punta ...