1. Doccia nippo-olandese. Il nadir


    Data: 20/02/2022, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... persona abbia riempito il frigo di Franziskaner weissbier, lui continua a bersi la birra che si è portato da casa.
    
    Lo invito con un cenno della testa e salgo all'ultimo piano dove, appunto, c'è la doccia condominiale.
    
    “Togliti quei vestiti luridi e mettiti l'accappatoio, almeno!”
    
    Non vorrei trovarmelo vestito nella doccia. Nulla è scontato.
    
    Ci vuole un po' per scaldare le tubature gelide dell'acqua calda e quando Jos arriva sono già avvolta da volute di vapori sotto un energico getto di acqua bollente.
    
    La priorità è scardinare il freddo che si è incastonato nelle ossa nella discesa effettuata poco fa, in una valle ormai in ombra.
    
    Lui entra in bagno, chiude a chiave, si spoglia e accosta la porta del box doccia alle sue spalle.
    
    Una grattatina ai marones fatta sovrappensiero viene coronata dall'inevitabile gesto di portarsi le dita al naso, per assaporare i propri aromi per l'ultima volta. Un classico. Già l'erotismo precipita negli abissi e a nulla vale una donna orientale nuda sotto una doccia fumante. Non c'è competizione.
    
    La pelle lucida, le stille che scorrono sul corpo e si raccolgono gocciolando dai capezzoli, l'acqua che converge sui peli del pube riunendo i percorsi sul ventre e sul sedere in una cascatella fra le gambe.
    
    Tutto vanificato.
    
    Gli faccio spazio nel box e lo tiro sotto il getto d'acqua, prima che gli venga in mente di chiedermi se voglio annusare anch'io.
    
    Lui dimentica l'insano proposito e si rilassa nella cascata ...
    ... bollente.
    
    Si rilassa anche troppo, forse, perché all'improvviso esplode con un rutto arabescato di sfumature cromatiche che spaziano in tutte le frequenze udibili e forse qualcuna anche non udibile. Non ho tempo di chiedermi se i cani l'abbiano percepite.
    
    Lui scoppia a ridere, felice. Gioioso e beato, visibilmente soddisfatto per l'effetto sonoro ottenuto, superiore alle sue stesse aspettative, per la sua opera d'arte canora che denota in pieno l'ampia capacità vitale del suo petto e le potenzialità della sua laringe, che si è appena espressa in convincenti virtuosismi gutturali.
    
    Il box della doccia ha fatto da cassa di risonanza e l'effetto è stato davvero esplosivo.
    
    L'avranno sentito in tutto il condominio e con questo pensiero anticipo la sua inevitabile domanda che già trabocca di risposte soddisfatte.
    
    Lui intanto continua a ridere, non ce la fa proprio a smettere, nonostante io continui a guardarlo severa.
    
    Lo ringrazio giusto un attimo per l'accortezza di aver girato di lato la bocca, per non investirmi di miasmi e fetor ex ore di stampo alcoolico, e lo commisero con lo sguardo più colmo di riprovazione di cui sono capace.
    
    Lui fa il faccino contrito, quello dell'accusato ingiustamente.
    
    “L'ho fatto con la bocca!” osa pronunciare in un disperato tentativo di ammansirmi, con uno sguardo che vorrebbe assomigliare a quello di un condannato a morte.
    
    “E ci mancherebbe anche!”
    
    A nulla valgono alcune considerazioni in giapponese.
    
    “Sei un porco, Jos!” gli ...