1. Estate indimenticabile


    Data: 09/02/2022, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... normalmente erano chiuse a chiave. Io condividevo quel nuovissimo vano con uno dei ragazzi, in quanto con lui alternavo intercalando perfino i turni di lavoro: quando io lavoravo al mattino, lui lavorava al pomeriggio e così via. Quel giorno, in realtà, avendo lavorato al mattino mi ritirai per il consueto riposo pomeridiano, entrai in camera e mi spogliai. Stavo per stendermi sul letto, quando m’accorsi che la porta interna era rimasta accostata. Quasi certamente una dimenticanza della signora, che tutte le mattine veniva a fare le pulizie e sapendo che era la sua camera io m’avvicinai in modo furtivo e nello spiraglio vidi chiaramente il letto, l’armadio con lo specchio e di fronte all’armadio c’era lei.
    
    Concetta era quasi di fronte, frattanto aveva sciolto i capelli che le ricadevano morbidi sulle spalle, nel tempo in cui stava per togliersi il grembiule di lavoro aprendo i bottoni uno a uno, in quell’istante mi si strinse la gola. Io ero alquanto preoccupato e parecchio timoroso, stavo quasi per allontanarmi quando lei si sfilò il grembiule e il mio cuore quasi si fermò, perché sotto indossava solamente le mutandine e il reggiseno, che stava tra l’altro disfacendo con dei movimenti aggraziati e flessuosi, mentre io ero incapace di muovermi. I miei occhi erano aggrappati, puntati su quel corpo nudo che s’elevava sconosciuto, nuovo e prepotente nella penombra della stanza. Sulla pelle ambrata quei triangoli candidi sui seni e sul pube sembravano mettere ancora più in ...
    ... risalto il foltissimo e arrappante cespuglio di quei peli neri e ricci con i capezzoli scuri. Lei si rigirò un poco davanti allo specchio osservandosi il corpo alla ricerca di non so che cosa, poi indossò una vestaglia leggerissima sparendo dietro la del bagno. Io rimasi lì con la bocca aperta, indeciso se aspettare o se andarmene, perché la mia affabile e benevola coscienza di bambino m’abbrancava attanagliandomi: sapevo che lei non avrebbe voluto, sapevo che altri nella mia situazione avrebbero chiuso la porta, forse, sapevo che era peccato, sapevo tutto, credevo, in quella circostanza non mi mossi.
    
    Lei s’allontanò dal bagno, si collocò rimanendo accanto al letto, cominciò a slacciare la cinta della vestaglia, però lasciò il gesto incompiuto fermandosi e rimanendo là ancorata, io alzai un po’ gli occhi e m’accorsi che stava guardando verso di me. Ero sicuro che non potesse vedermi da quel piccolo spiraglio, però stava scrutando in linea retta nella mia direzione, come se mi vedesse, poi si mosse, per il fatto che si stava dirigendo inconfondibilmente verso di me. Il mondo in quel frangente mi franò addosso, io con due rapidi balzi ero già nel mio letto, tirai su rapidamente le lenzuola per coprirmi e aspettai terrorizzato, dato che in quei pochi attimi mi venne in mente di tutto: ‘Adesso lo dirà al padrone, mi caccerà, lo riferirà senz’altro ai miei genitori, mi puniranno, adesso che scenate, mi sono giocato la stagione estiva’ – e via di seguito. Mi sembrava d’aver fatto ...
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