1. L’ho spinta a tradire (racconto) parte 1


    Data: 08/02/2022, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    ... ragion sommettono al talento.”
    
    Mi stavo facendo l’idea che fosse solo uno sfigato in cerca dell’anima gemella, nell’ultimo posto al mondo in cui gli sarebbe stato possibile trovarla, quando arrivai alle sue foto.
    
    Era un tipo atletico non eccessivamente muscoloso, come si evinceva dalle foto in costume, ma l’ultima immagine l’aveva riservata al suo attrezzo: una notevole mazza dura che esibiva con fierezza, stando seduto a gambe larghe su una sedia da cucina.
    
    Per un momento immaginai Clelia a cavalcioni di quel grosso arnese e un bolo acido mi risalì alla gola.
    
    Forse quel gioco mi stava sfuggendo di mano.
    
    Cominciai a controllare frequentemente il sito, per verificare che GiulioBull non si facesse vivo ma, a parte la sua presenza costante nel contatore visite, non dava alcun segno di sé. Clelia sembrava aver perso interesse nel gioco, posto che ne avesse mai avuto, e spesso passavano giorni prima che si collegasse. Le poche volte in cui lo faceva, in genere si limitava a cancellare i messaggi senza neanche più aprirli.
    
    Però non sembrava scocciata, anzi, giorno dopo giorno la vedevo sempre più rilassata e tranquilla, meno incline alle liti o alle risposte acide. Aveva anche ripreso ad andare in palestra, con effetti positivi sul fisico già di per sé snello e tonico. Anche il sesso tra noi era migliorato, si era fatto più fantasioso, come se la mia pudica Clelia, d’un tratto, avesse cominciato ad aver voglia di sperimentare.
    
    O forse, mi sussurrò all’orecchio ...
    ... una vocetta maligna, stava solo mettendo in pratica quanto aveva imparato da qualcun altro.
    
    Il pensiero del cazzo duro di GiulioBull, molto più grosso del mio, mi provocò un nodo allo stomaco. Dovevo capire se era come temevo, se davvero Clelia, la mia Clelia, si stava facendo scopare da quel tipo.
    
    Cominciai a controllare il suo cellulare quando lei si faceva la doccia oppure andava a dormire, facendo sempre in modo che non se accorgesse. Aveva poca dimestichezza con la tecnologia e, quando l’anno precedente aveva preso il nuovo Samsung S9, si era rivolta a me per impostare il riconoscimento dell’impronta digitale. Ne avevo approfittato per registrare a sua insaputa anche la mia, in modo da poter sempre accedere, anche nel caso in cui avesse cambiato la password. Per tenermi fuori avrebbe dovuto disattivare il riconoscimento biometrico, ma lei aveva poca memoria per i codici e adorava lo scanner di impronte, quindi ero certo che non l’avrebbe fatto.
    
    Tra i contatti trovai un Giulio, indicato come collega, che non mi ricordavo di aver mai visto nel suo ufficio. Non c’erano chat di Whatsapp sospette, ma quelle avrebbe potuto cancellarle. Ero in una situazione assurda, geloso marcio e allo stesso tempo sempre eccitato. Mi masturbavo quattro cinque volte al giorno, immaginando Clelia scopata, no, non scopata, sfondata, da quel grosso randello coperto di vene che affondava nella sua fica con colpi violenti.
    
    Dovevo assolutamente sapere.
    
    Con il passare delle settimane, ...
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