Il medico legale, l’ispettore, lo psicologo forense
Data: 31/01/2022,
Categorie:
Etero
Autore: StrongerSex, Fonte: RaccontiMilu
Roma, un giorno piovoso come tanti altri di novembre. Per le vie di un centro ormai ombra di sé stesso cammina a passo svelto un uomo, un ragazzo. 26 anni, impermeabile nero zuppo di gocce d’acqua, occhiali sul naso, un fisico atletico, alto e asciutto, evita con maestria le mille pozze che si creano tra gli anfratti lasciati dai sanpietrini. Un’ultima svolta e raggiunge un vicoletto, dove a terra è sdraiato un corpo esanime, in una pozza di sangue simile a tempera, ormai diluito dall’acqua. Inginocchiata di fianco al corpo, con borsa medica a lato, una figura fradicia dalla testa ai piedi, la massa di capelli rossi completamente pregna di acqua e continue imprecazioni provenienti dalla scomoda posizione in cui è costretta.
“E’ il quarto nel giro di un mese e mezzo vero?” la voce del ragazzo dall’alto giunge all’orecchio del giovanissimo medico legale in modo abbastanza fastidioso
“Già, e tu continui a non cavarci un ragno dal buco” la risposta stizzita colpisce nell’orgoglio l’ispettore della Omicidi, che si avvicina e da una lieve spinta alla dottoressa con tutto il corpo, facendole perdere l’equilibrio e costringendola ad appoggiarsi a terra
“Non sai nemmeno reggerti in piedi e critichi me, guarda che mi inquini la scena” una risata sommessa e uno sguardo verso la dottoressa. Sono la coppia medico legale-ispettore che si sia mai vista in Italia. Serena, 28 anni, una laurea in medicina presa a 24 anni e una specializzazione in medicina presa a tempo di record, un ...
... tirocinio portato avanti in modo talmente brillante da esser stata subito inserita lavorativamente ad alti livelli, assegnandole un quadrante tra i più delicati della città e riservandole una competenza quasi totale. Capelli rosso fuoco, lisci e lunghi fino alle spalle, due occhi azzurri celesti e profondi, un fisico modellato da una dieta impeccabile e dalla sua passione per lo sport (più precisamente il nuoto), tra università, tirocini e praticantato aveva attirato le attenzioni di chiunque avesse la fortuna di posare lo sguardo su di lei. Salvo rifiutare ogni avance derivante dal suo stesso ambiente, nonostante continue malelingue insinuassero che si era fatta strada fino a là solo grazie alla sua bellezza e alla sua capacità nel succhiare cazzi. Dicerie a cui Giulio non aveva mai creduto, se non forse i primi 10 minuti, prima di sentirla parlare. Si erano trovati subito anche caratterialmente, riuscivano a non farsi pesare le ore che erano costretti a passare insieme, oltre al fatto che apprezzava di aver vicino una persona che avesse più o meno la sua età e non qualche vecchio barbagianni che continuava a scrivere “arresto cardiaco” sui certificati di morte. Si punzecchiavano di continuo quando erano da soli, salvo mantenere un certo riserbo quando si appropinquavano colleghi o curiosi, cosa molto complicata in quella piovosa giornata novembrina. Loro due c’erano (uno rappresentava la polizia, l’altra la parte sanitaria, a loro si aggiungevano due barellieri ben al sicuro ...