1. Touch your tears


    Data: 27/01/2022, Categorie: Sentimentali Autore: jnik, Fonte: EroticiRacconti

    "Può finire qualcosa che non è mai iniziato?"
    
    Era questa la domanda che mi ponevo ogni qual volta uno dei due diceva di averne abbastanza, che eravamo all'epilogo.
    
    Ma io e Chiara avevamo messo fine alla nostra storia così tante volte da non essere più credibili nemmeno a noi stessi.
    
    Dopo poco entrambi cercavamo di nuovo la presenza dell'altro. Non era sempre lo stesso a fare il primo passo, non c'erano il forte ed il debole. Ambedue eravamo armati ma privi di qualsiasi protezione e finimmo per soccombere l'uno sotto i colpi dell'altra.
    
    Il Natale era trascorso da qualche giorno. Con un tempismo praticamente perfetto, avevamo litigato il 22 dicembre, e dopo un'alternanza di messaggi e silenzi, lei risponde finalmente ad una mia telefonata il 28. Avevo deciso che dovevamo troncare, e volevo farlo di persona.
    
    "Ti aspetto questa sera alle nove, a casa mia." le dico al telefono.
    
    "Non so se..."
    
    "Ci vediamo alle nove, o anche prima se vuoi, io dopo le otto sono a casa. Ciao." e le chiudo il telefono in faccia, senza aspettare risposta.
    
    Non era la prima volta che accadeva, dentro di me sapevo che come sempre sarebbe venuta ma non ne avevo mai l'assoluta certezza.
    
    Il citofono suona verso le 20.45, riconosco la sua voce in risposta al mio "Chi è?", anche se mi sembra davvero impossibile sia arrivata così presto.
    
    Apro la porta e me la trovo davanti: è perfettamente truccata, ma ha messo la tonalità di rossetto che a me non piace, indossa un piumino corto, ...
    ... minigonna, calze coprenti e stivali al ginocchio. L'eau de toilette è delicato, ma pone un ulteriore accento alla sua femminilità. Gran figa, come sempre del resto.
    
    "Vai da qualche parte?" chiedo quasi con strafottenza per non farle notare quanto sia ammaliato dalla sua bellezza.
    
    "Sì, dopo esco con gli altri, per questo sono venuta prima. Ho fretta." risponde lei sbrigativa. Gli "altri" sono la sua compagnia di amici, che in questi quattro mesi ho conosciuto solo marginalmente.
    
    Ovviamente, è tutto architettato per darmi fastidio e lei lo sa che lo so, ma sa anche che ne sono infastidito comunque.
    
    "Dai, entra" le dico voltandomi.
    
    Non serve che la faccia accomodare, conosce alla perfezione il mio appartamento. Posa la borsa sul divano, apre il piumino ma lo tiene addosso, io nel frattempo spengo la televisione e sposto due sedie, lasciando intendere che si saremo seduti a tavola, per mantenere il più possibile una neutra distanza.
    
    Ci sediamo, iniziamo a parlare, ma nessuno dei due dice sostanzialmente nulla, persino ogni mio proposito di farla finita sembra sfumato. Chiara si guarda nervosamente in giro, l'occhio le cade sul piccolo albero di Natale finto che lei stessa mi ha fatto comprare e che abbiamo addobbato assieme, unica decorazione del mio appartamento.
    
    "C'è un regalo sotto l'albero." mi fa notare con voce non del tutto incolore.
    
    "Sì. È per te." le dico passandole con finta distrazione il pacchettino. Il mio cuore inizia a battere, avrei voluto ...
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