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La mia storia con Silvia Cap. 6
Data: 27/01/2022, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu
... guancia. Si riprese e mi baciò in modo passionale poi mi prese il cazzo e iniziò a segarmelo in maniera molto veloce. Eiaculai subito dopo; 5 – 6 fiotti di sperma finirono sul lenzuolo. Ci baciammo ulteriormente; Silvia si rivestì e andò a lavarsi le mani sporche del mio sperma mentre io mi ripulivo il cazzo con dei fazzoletti di carta. Silvia ritornò a letto. Ci baciammo e ci abbracciammo a lungo; la passione e l’ardore si attenuarono molto molto lentamente; nessuno dei due, però, era completamente soddisfatto. Ma nel posto in cui eravamo era il massimo che potevamo fare. La baciai ancora e le dissi: “Buonanotte. Ti sveglio io tra qualche ora.” Uscii dalla stanza e Silvia prese sonno. Verso le ore 06:30 entrai nella stanza e con tanti piccoli baci svegliai Silvia che dopo aver aperto gli occhi mi baciò e mi disse: “Ma che bel risveglio Gianluca. Ci vorrebbe anche a casa mia qualcuno che mi svegliasse in questo modo!” Non risposi all’affermazione di Silvia in quanto una replica avrebbe implicato un discorso lungo ed ampio. Verso le ore 07:00 arrivarono i colleghi che iniziavano il turno di mattina e dopo avere raccontato quello che era successo di notte e durante il pomeriggio me ne andai a casa in quanto il turno era terminato. Mi andai a cambiare e stavolta fui io ad aspettare Silvia che arrivò poco dopo. Facemmo la strada insieme, arrivati alle rispettive auto ci baciammo e ce ne tornammo a casa. Me ne andai a letto e mi svegliai verso le ore 12:00; guardai ...
... il cellulare e Silvia mi aveva inviato un messaggio: “ E’ stata una notte stupenda. Ho lavorato benissimo con te ….” Risposi: “Vorrei sempre lavorare con una donna come te. Andare a lavorare quando ci sei tu non è un obbligo ma un piacere ….” “Ma grazie Gianluca!” “Ma domani ci vediamo oppure non è possibile?” “Mi piacerebbe ma devo andare via con mia figlia, devo portarla a Padova all’università per uno stage all’ateneo di Giurisprudenza.” “Ah peccato …” risposi. Terminammo di messagiarci e mi riposai tutto il giorno. Il giorno dopo mi alzai piuttosto tardi, i tanto non dovevo fare nulla e poi Silvia non mi dovevo vedere. Verso metà mattinata inviai un messaggio a Silvia “ Buona giornata …” Ma lei neanche mi rispose. Il giorno successivo ero di mattina e anche Silvia, quindi verso le ore 06:40 parcheggiai l’auto nel solito parcheggio e c’era Silvia ad aspettarmi. Mi venne incontro e mi baciò intensamente e mi disse: “ Avevo voglia di vederti!” “Anch’io !!” risposi Mi raccontò che il giorno prima era andata a Padova con sua figlia; era stata una giornata noiosa e alquanto pesante. Tutto il giorno ad aspettare sua figlia nell’atrio dell’ateneo. Io invece raccontai che ero stato a casa a leggere e a studiare ma mi ero annoiato anch’io. Avrei preferito di gran lunga la sua compagnia. Poi le chiesi: “ Ma quanto ti manca per dare l’esame?” Pensò un attimo e poi mi disse: “Due settimane!” “Se vuoi ci vediamo qualche altra volta ...