1. La trasformazione di Jennifer – Cap.9


    Data: 26/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Etero Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

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    Il lunedì mattina Jennifer si presentò in ufficio puntuale. Marco non le aveva dato disposizioni. Si vestì da vacca da monta. Aveva un minivestitino rosso con molte trasparenze. Rossetto abbondante sulle labbra carnose. Un po’ di trucco sugli occhi e un paio di scarpe che le allungavano le gambe in modo vertiginoso. Il suo metro e settanta diventava un abbondante metro e ottanta. Si sentiva bene, eccitata seppur impaurita. Appena entrata salutò Carla, al front office, che la guardò sogghignando, con uno sguardo gelido come quello di Amilcare. Un brivido le corse lungo la schiena. Andò a trovare Marco che la salutò di corsa. Entrò nella sua stanza, accese il computer e cominciò a lavorare. Dopo neanche un quarto d’ora entrò nel suo ufficio Amilcare che la squadrò e le disse: immediatamente nel mio ufficio. Seguimi, carponi, troia! Jennifer scattò e si mise carponi, arrivò all’uscio e Amilcare le mise un collare, le attaccò un guinzaglio e la fece camminare carponi di fianco a lui. Aveva un passo svelto e Jennifer faceva fatica a tenere il passo. Attraversarono tutto lo studio, in quanto i rispettivi spazi erano agli estremi. Sfilò davanti a tutti i colleghi, e arrossì mentre tutti la guardavano e la indicavano all’altro. Era ormai chiaro il suo ruolo.
    
    Entrarono in ufficio del capo.
    
    L’ufficio del capo era una specie di appartamento, aveva lo studio, una mega sala ...
    ... riunioni, un salotto e un bagno immenso. Entrata in ufficio impietrì. Vide Marco, seduto sul divano e invece Carla nuda con le scarpe tacco 12 a punta. Legati a un palo Giovanni e Michele. Carla li stava prendendo a calci nei testicoli. Marco e Carla ridevano, mentre i due ragazzi piangevano per il dolore.
    
    Appena dentro Amilcare si girò di scatto verso Jennifer, si abbassò, e le mollò un sonoro manrovescio, gridandole: brutta cagna, quando entri qui dentro il primo che vieni a ossequiare sono io, sono io il capo del tuo padrone, e le mollò un altro ceffone. Poi le prese il vestito, da dietro e le strappò la parte alta mettendo a nudo il seno. Amilcare le intimò di mettersi in posizione. Poi ordinò a Carla: vendicati.
    
    A Jennifer un brivido di paura scorse lungo la schiena. Si posizionò e vide avvicinarsi le scarpe di Carla. Appena vicina, senza pietà sferrò un calcio alla tetta destra di Jennifer che urlò per il dolore e cominciò a piangere. Ma le arrivò un altro calcione, e poi Carla si abbassò urlandole di smetterla di frignare. Jennifer non sapeva cosa fare, cercò di non urlare più, ma Carla si divertì a prendere a calci le sue povere tette. Al decimo calcio, Jennifer non sentiva più nulla. Le girava la testa. In quel momento Carla la prese per i capelli, la sollevò e le ordinò di prendere a calci i due maschi legati. E se non li avesse fatti urlare, le avrebbe inferto un’altra serie di calci. Jennifer si avviò barcollando verso Giovanni e Michele che la pregavano di ...
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