Una nuova vita all’Università
Data: 25/01/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Travolgente, Fonte: RaccontiMilu
... bastava studiarsi qualcosina giusto per non fare scena muta, ma le cose si sà non vanno sempre come vorresti.
Così il fattaccio accadde durante un esame in cui non era previsto lo scritto ma solo l’orale. L’esame era tostissimo, ed il prof era vecchissimo. Non sapevo come fare. Studiare poco non serviva, questo ti chiedeva davvero tutto. Era uno di quelli vecchio stampo, qualcosa di assurdo.
Dovevo escogitare un piano…
Il fattaccio accadde durante un esame in cui non era previsto lo scritto ma solo l’orale. L’esame era tostissimo, ed il prof era vecchissimo. Non sapevo come fare. Studiare poco non serviva, questo ti chiedeva davvero tutto. Era uno di quelli vecchio stampo, qualcosa di assurdo.
Dovevo escogitare un piano…
Fortuna volle che ad iscriversi all’esame furono in più corsi per cui eravamo circa un centinaio, troppi per un singolo professore. Si sparse la voce sul nome del secondo professore. Mi fiondai nel suo ufficio e con la scusa di alcune info più dettagliate sull’esame mi disse che effettivamente avrebbe aiutato lui il professore del mio corso. Perfetto. Questo secondo professore era un uomo di una cinquantina d’anni, fede al dito, un bell’uomo senza dubbio. Dovevo capire bene però come muovermi.
Cominciai a chiedere in giro notizie sul suo conto ma nulla da fare, nessuna notizia. Cominciai così a pedinarlo per capire se ci fosse davvero qualcosa su cui poterlo “colpire”. Andai anche due volte nel suo studio per farmi spiegare piccole cose ma ...
... lui con moltissima professionalità non mi degnava dello sguardo che in realtà avrei tanto voluto. Un giorno però, mentre ero nel suo studio gli arrivò una chiamata ed ebbe l’infelice idea di dirmi:
“Ci metterò una decina di minuti, vuole andare via o vuole aspettare?”
“Ma si figuri prof…l’aspetto…”
Appena uscì mi fiondai sul suo pc ed aprì la sua cronologia internet.
I porno erano all’ordine del giorno, ma che dico…dell’ora. Il tipo era un bel maialino. Ma la cosa che più mi colpì fu la ricerca costante di “calze nere”…cosa diavolo voleva significare? C’era solo un modo per scoprirlo, andare da lui vestita con le calze nere. Così dopo un paio di giorni presi appuntamente nel tardo pomeriggio in modo da poter incontrare meno persone possibili in Università.
Mi misi una bella camicetta aderentissima con il bottone che non ce l’avrebbe sicuramente fatta a rimanere attaccato, una gonna di pelle nera corta e due calze a rete che mettevano in risalto le mie gambe. Mi ero sempre ben vestita quando andavo da lui, ma le calze a rete nere non le avevo mai messe.
Quando bussai alla porta ed entrai rimase per un attimo a guardarmi…avevo fatto colpo.
Avevo anche cercato qualcosa di particolare da farmi spiegare, qualcosa che avrebbe concesso molto tempo a tutti e due. Lui non riusciva a non guardare le mie gambe, parlava e spiegava ma quando alzavo lo sguardo lui stava guardando le mie calze. Si alzò, provò a fare dei passi, andando avanti e dietro nello studio, forse ...