1. Marta - sesso con il cuginetto superdotato del mio ragazzo


    Data: 21/01/2022, Categorie: Tradimenti Autore: amanteprofondo, Fonte: Annunci69

    ... tocco finale decisi di andarmi a fare i capelli per essere il più attraente possibile. Volevo che solo a guardarmi lo avesse duro. Decisi di essere diretta usando al contempo l’astuzia. Non potevo di certo saltare addosso ad un dodicenne. Mattia arrivò puntuale. Mi feci trovare in tenuta sportiva. Leggings bianchi, strettissimi e molto sottili, di quelli che ti disegnano sembrando una seconda pelle, ed una canottiera dello stesso colore, aderente e senza spalline, che metteva in risalto il mio abbondante seno e lasciava perfettamente intravedere la mia quarta di seno. Non indossai intimo né sopra né sotto, in modo da poter offrire al ragazzo la vista delle mie forme nel miglior modo possibile. Aprii la porta scalza, per mettere in mostra i piedini, e con un filo di trucco che quasi non si vedeva se non fosse stato per il gloss che metteva in risalto le mie labbra già di per sé molto carnose. Appena entrato gli offrii un caffè. Mentre lo preparavo Mattia mi fissava con aria eccitata. Io feci finta di niente ed anzi per provocarlo cercavo di fare i movimenti più assurdi, come piegarmi a 90 per raccogliere un cucchiaino cadutomi “per sbaglio”, o prendere il caffè dallo scaffale più alto per mostrargli il mio al meglio il mio corpo.
    
    Con la coda dell’occhio lo guardavo mentre mi fissava, non sapeva dove guardare, il culo, il seno, i piedi e la fica, che i leggings praticamente disegnavano. Non mi staccava gli occhi di dosso.
    
    In tutta questa pantomima io già stavo iniziando a ...
    ... bagnarmi. Il solo pensiero di tirargli fuori il cazzo per verificare che le voci sulle sue dimensioni fossero vere mi stava rimbombando nella testa. Ci prendemmo il caffè ed iniziammo a chiacchierare del più e del meno. Vedevo che mi fissava il seno e quindi per facilitargli la vista cercavo di chinarmi in avanti con la scusa che la sedia era scomoda. Per rompere il ghiaccio gli chiesi come andava con le ragazze e se aveva già fatto qualche esperienza. Mi rispose che con le ragazze non andava poi così male, ma che le relazioni non duravano molto.
    
    Visto che ero bagnata fradicia, decisi di affrettare la conversazione. Gli chiesi se le sue difficoltà fossero dovute alle dimensioni del suo cazzo. Mattia arrossì senza rispondere. Lo avevo messo in imbarazzo e così continuai dicendogli che non si doveva preoccupare nel parlare con me di queste cose. Gli dissi che ero più grande, ma pur sempre ancora una ragazza e che in questo genere di cose, con me si poteva confidare. Continuai dicendogli che era normale che ragazze sue coetanee scappassero alla vista di un cazzo troppo grande e che questo succedeva più che altro per paura. Visto che sicuramente le sue coetanee erano tutte vergini, o comunque inesperte, alla loro età l’idea di avere dentro un cazzo così grande le spaventava, più che altro per il dolore che si poteva provare. Vedevo che nel sentire queste parole si stava rilassando e così continuai. Gli dissi che anche a me verso i 16 anni era capitato di incontrare un ragazzo ...
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