il vicino e la mia nuova passione!
Data: 15/01/2022,
Categorie:
Etero
Autore: sakurasan, Fonte: RaccontiMilu
... maschio, irrefrenabile, mi sarei fatta sbattere come la peggiore delle troie, lì sul pavimento, da un uomo che non era minimamente il mio tipo, per di più sporco e sudato dal lavoro e dal caldo, follia per me!
Varcai la soglia del bagno, mi voltai e lo guardai, lui guardava il mio culo, il mio corpo, in realtà da quando arrivò non mi tolse mai gli occhi di dosso, gli sorrisi e chiusi solo la porta, senza inchiavarla.
Entrai in doccia, in cuor mio speravo avesse recepito i messaggi, allo stesso tempo pensai di essere impazzita, aprìi l’acqua e regolai la temperatura, “dovrei farla gelida” pensai, in sottofondo un pò di musica che Alexa dispensava per tutta casa.
La doccia fredda non servì, toccai le mie tette, le strizzai, immaginai che le mie mani fossero di qualcun altro, qualcuno sconosciuto, qualcuno inaspettato. Le mie mani correvano rapide e vogliose sul mio corpo, 32 anni e un corpo niente male, alta 1e73, mora, occhi scuri, labbra carnose, una quarta di seno che svettano su delle belle gambe lunghe, morbida, curvy, sexy, bagnata, eccitata, la mano intanto arrivò alla fonte del piacere, stuzzicò il bottoncino, lo torturò, lo schiaffeggiò, un dito dentro, due, ero un lago, alzai lo sguardo, vidi un’ombra nel bagno, sapevo fosse Mario, mi spaventai lo stesso, chiusi l’acqua, aprìi la porta della doccia, di scatto presi l’accappatoio, ero eccitata e contrariata allo stesso tempo, Mario si voltò, stava pisciando:
“scusa bella mia, faccio un goccio d’acqua, non ...
... pensavo de disturbatte, comunque ammazza che bei boccioni che c’hai, sai come ce starebbe bene questo là in mezzo?!”
Si voltò di scatto col pisello barzotto e ancora gocciolante, sembrava già enorme, largo, quel poco, che svettava dalla patta della sua tuta da lavoro, faceva già spavento e gola, lui lo capíi, si avvicinò, mi tolse l’accappatoio, si fiondò sulle mie tette, la lingua come impazzita, leccò, succhiò e mordicchiò i miei capezzoli, nel frattempo con due dita scivolò con facilità dentro di me, praticamente grosse come il pisello dell’ultimo uomo con cui sono stata, le sfilò, le annusò e me le infilò in bocca:
I “ghhg” M “sei fradicia zoccoletta, rimanda gli impegni che chai perchè oggi ce ne hai uno bello grosso che te occuperà pe bella parte d’a giornata”
mi guardò dritta negli occhi, con le dita entrò e uscì dalla mia fighetta ormai in fiamme, fu violento, mi baciò, mi arrivò al cervello con la lingua e con le dita, squirtai lì, in piedi nel bagno di casa mia, sconvolta, sconquassata dagli spasmi dell’orgasmo appena avuto, rise, mi baciò ancora, mi sollevò per mettermi poggiata sulla soglia della finestra, allargò le mie gambe, aveva ancora indosso la tuta, questa cosa mi rendeva anche nervosa, lo desideravo, volevo quel pisello appena intravisto poco prima, volevo vederlo, toccarlo, baciarlo, succhiarlo e prenderlo ovunque, volevo succhiargli le palle, guardarlo negli occhi mentre lo facevo, vederlo godere, mi scoprì devota a quell’uomo, quell’orgasmo ...