1. La taverna di dimitra - ( seconda e ultima parte)


    Data: 11/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: moebius, Fonte: Annunci69

    Adesso il cielo è pieno di stelle e la luna sembra una grande mongolfiera sospesa sul mare. Il vino è arrivato fresco al nostro tavolo. Ne verso un poco nel bicchiere di Sophie, e altrettanto in quello di Leon, prima di riempire il mio.
    
    Brindiamo in italiano, in tedesco e poi in greco. Un'altra donna compare dalla porta d'ingresso della taverna, e attraversa con passo deciso la strada, per sparecchiare il tavolo dove prima ero seduto. È più giovane di Dimitra, ma ha qualcosa che la ricorda. Forse la decisione nei suoi gesti, un carattere forte che trapela dai suoi movimenti. Si gira verso il nostro tavolo e ci saluta con un sorriso. Lei al contrario di Dimitra parla un ottimo italiano e si chiama Bianca. Ne sono sorpreso, così lei mi spiega che sua madre è toscana, ma è finita a Creta da giovane, inseguendo l'amore. Così Bianca è nata in Grecia, ma in casa con sua madre ha sempre parlato italiano. Ci augura una buona serata, "Potete rimanere quanto volete, qua noi non abbiamo orari" e sparisce nuovamente dietro la tenda leggera della locanda, come se fosse stata solo un'apparizione. "È molto bella Bianca, non trovi?" Mi chiede Sophie, con un sorriso malizioso. Il vino nel frattempo ha scaldato e ammorbidito la nostra conversazione. Ho raccontato la mia disavventura mattutina, aggiungendo dettagli comici, e ho coinvolto i miei nuovi amici in un brindisi ai due vecchi pescatori che mi hanno salvato da un tragicomico destino.
    
    "Voi italiani siete tremendi, volete sedurre ...
    ... ogni donna che incontrate" mi dice Sophie ridendo. Leon ridacchia sotto i baffi, ma io non ci sto, e ribatto divertito che si tratta di un luogo comune, scontato, che non si può generalizzare, e che anzi, io ogni volta che un uomo fischia a una donna in strada, mi sento profondamente in imbarazzo.
    
    "Però a Bianca hai chiesto subito il nome, hai voluto subito sapere la sua storia. E da dove vieni, e come si chiama tua madre... e poi come la guardavi…" Mi prende in giro Sophie, divertita, e io rispondo scherzosamente alle sue provocazioni. Leon ci guarda ridendo, e spalleggia la sua compagna, canzonandomi allegramente. Se qualcuno ci vedesse dalla spiaggia penserebbe, ma guarda che belli questi tre amici, così uniti e spensierati.
    
    Per un attimo percepisco chiaramente l'armonia che gradualmente sta animando la nostra compagnia. Avverto un equilibrio preciso tra le parti, dove ognuno ha il suo spazio, il suo modo d'essere, la sua unicità, ma allo stesso tempo ognuno di noi è legato a l'altro da un disegno esatto, da una geometria. Insieme creiamo la forma perfetta di un triangolo.
    
    Sophie poggia una mano sopra la mia, così, spontaneamente e mi dice ridendo "Pietro, grazie, era da tempo che non ridevo così… che bello averti incontrato".
    
    Leon sorride, annuisce sornione, e ci guarda con i suoi occhi stretti a fessura.
    
    Hai ragione Sophie, penso, che bello avervi incontrato. Lei tiene ancora la sua mano sopra la mia, e adesso il tempo davvero mi pare sospeso.
    
    Finisco il ...
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