1. Il prezzo della sottomissione (parte 4)


    Data: 07/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... per osservare ciò che sentiva suo.
    
    Lei avvertiva la natura dello sguardo che la portò ad abbassare il suo.
    
    Lui era pronto per uscire. L’eleganza del suo vestito le confermava che quanto aveva indossato era idoneo.
    
    Senza farla entrare, con la calma tipica del Padrone, infilò la mano tra le sue cosce salendo sotto il vestito aderente sui fianchi.
    
    Lei allargò le gambe quel tanto per consentirgli l'accesso, già eccitata.
    
    Aveva capito le regole: non doveva invitare ma offrirsi. Tale era il senso del suo allargamento.
    
    Notò con stupore il suo sguardo seccato.
    
    La fece entrare e le diede uno schiaffo.
    
    “Stupida schiava!”
    
    Con suo stupore lei non si lamentò, ma lo guardò con senso di colpa, senza capire.
    
    “Ti ho detto l’altra volta che non devi avere le mutandine con me. Devi sempre essere accessibile, anche se poi decido di non usarti”.
    
    Schiava, stupida, usare.
    
    Termini che la eccitavano, facendola sentire oggetto, bambolina nelle mani di un uomo forte e potente. Eccitata per le montagne russe che la ...
    ... stavano già trasportando con l’adrenalina in corpo.
    
    Adorava la sottomissione, molto più di quanto avesse immaginato.
    
    Chiese scusa.
    
    “Le scuse si chiedono in ginocchio”.
    
    Lentamente, col cuore a mille e la guancia accaldata e per l’umiliazione del gesto, posò le ginocchia a terra.
    
    “Scusa…...Padrone”.
    
    Fece quasi fatica a far uscire quella parola, Padrone, tante volte immaginata quando, da sola, a casa si masturbava pensando all’odore che quell’uomo emanava. Adesso che l’aveva pronunciata le sembrava cosa naturale.
    
    “Sbrigati, non voglio arrivare in ritardo per colpa tua. Ci aspettano”.
    
    In ritardo? Arrivare? Ci aspettano? Chi?
    
    Tante domande si affollavano nella sua testa ma non osò chiedere, succube di quell’uomo, pensando a dove l’avrebbe portata e con chi.
    
    Eccitata per l’ignoto. Montagne russe.
    
    In auto non la toccò e parlarono amabilmente, come nulla fosse successo o, meglio, come se quanto accaduto fosse la normalità.
    
    Niccolò aveva il potere di farla sentire un momento importante e l’altro un oggetto. 
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