1. Il prezzo della sottomissione (parte 4)


    Data: 07/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... notarlo, lo eccitò, ma non nel corpo, solo di testa perché apprezzò la sottomissione in lei.
    
    Arrivò a casa eccitatissima.
    
    Giorgio vide le evidenti tracce di sperma sul vestito che lei si premurò di fargli vedere bene. La sua vagina era ancora umida e, entrambi eccitati, fecero sesso, ciascuno per sé, per scaricare la propria eccitazione e tensione accumulata nella serata.
    
    Il tutto mentre lei gli raccontava quanto accaduto.
    
    La narrazione non fu per renderlo partecipe, ma per eccitarsi nel ripercorrere gli eventi.
    
    Lui stesso lo ascoltò perché lo eccitava il pensiero della bella moglie usata, ma era una eccitazione sua.
    
    Simona non gli raccontò della rosa. Non tanto perché si trattava di dolore, quanto perché la riteneva una cosa sua e del suo Padrone. In tale termini ormai pensava a lui.
    
    Nemmeno Giorgio le chiese cosa fosse quella piccola ferita.
    
    La crepa nella coppia si stava allargando. Non si era creata quella sera. C’era già.
    
    Nei giorni successivi Simona cercò il Padrone ma Niccolò non rispose mai, nemmeno ai messaggi.
    
    Questo ebbe il potere di innervosirla, non capendo cosa stesse accadendo, non tanto per il probabile venir meno del “gioco” di coppia con Giorgio, quanto perchè aveva “annusato” una vita nuova, adrenalinica, fatta di sesso forte, di potere, di dominio.
    
    Le arrivò un sms 5 giorni dopo, come nulla fosse, come se si fossero sentiti il giorno prima. Il Padrone la convocò a casa sua per una certa data ed una certa ora.
    
    Non si ...
    ... prese nemmeno la briga di chiedere di poter portare il marito (come agli inizi dei primi scambi avevano posto come condizione). Nemmeno Giorgio avanzò pretese, eccitato all’idea della moglie chiamata come una puttana.
    
    Simona, questa volta, si presentò puntuale al suo campanello.
    
    Anzi, era arrivata prima ma aspettò in strada, per poter suonare puntuale.
    
    Lui dalla finestra la vide e ne sorrise, intuendo il potenziale di quella giovane donna, dall’animo sottomesso, schiava.
    
    Mentre saliva in ascensore diede un'ultima occhiata al vestito. Le stava bene, era soddisfatta di sé.
    
    Non sapeva cosa sarebbe successo e dove l’avrebbe portata. Aveva visto l’ambiente del ristorante e decise per un vestito elegante che avrebbe potuto andare bene in molti posti senza sfigurare, anche forte della sua bellezza.
    
    I capelli puliti e profumati, il trucco quel tanto che bastava per evidenziare ciò che era già bello. Poteva essere pronta per spogliarsi e dargli piacere oppure per andare da qualche parte.
    
    Aveva una sorta di nervosismo allo stomaco, una eccitazione latente per l’ignoto.
    
    Ormai l’altalena iniziale era diventata una montagna russa di emozioni, tanto forti le avvertiva e viveva.
    
    La fece attendere 15 minuti davanti alla porta sul pianerottolo.
    
    Adesso non la stava più mettendo alla prova, ma marcando sempre più i reciproci confini. Durante l’attesa il nervosismo in lei aumentava e avvertiva anche il tremore alle gambe.
    
    Cosa sarebbe successo?
    
    Le aprì, la guardò ...