Secondo tradimento con l’extracomunitario
Data: 01/01/2022,
Categorie:
Racconti Erotici,
Tradimenti
Autore: Raf90, Fonte: RaccontiMilu
... che magari mi conosceva, gli dissi di entrare in fretta in auto perché dovevo parlargli.
Una volta in auto, eccitatissima e decisa ad affondare il colpo, con una voglia matta di sparargli immediatamente un pompino, dovetti mantenermi dall’impulso fortissimo di calargli subito i pantaloni e prenderglielo in bocca da vera porca, ma era pericoloso, eravamo troppo in vista e così mi limitai a poggiargli la mano sulla patta e notai che anche lui era già eccitato, intuii la sua erezione sentendo come un tubo duro e grosso sotto la mano. Infoiata all’inverosimile e decisa ad andare fino in fondo, senza più indugi gli dissi chiaramente che volevo che mi sfondasse come una troia, che desideravo succhiargli il cazzo, insomma che volevo farmi scopare, subito, ora.
Il nero scoppiò in una fragorosa risata ed io, pensando ad un suo rifiuto, mi sentii ridicola ed umiliata, ma subito dopo il porco mi mise una mano sulla figa e disse che se volevo questo, lui era disponibile. Mi chiamava “signora”, infatti disse: “Signora, se tu vuole questo, ok”!!! E mi confessò anche che non aveva di certo molte possibilità di scoparsi una bella italiana porca e che aveva molta voglia di farlo. Era fatta, realizzai che tra poco avrei finalmente gustato il suo bel cazzo, ma essendo troppo in vista, gli chiesi impaziente dove potessimo andare per stare in pace senza essere disturbati per un paio di ore a fare le nostre porcate.
Mi disse di aspettarlo ed uscì dall’auto. Io, con la figa bagnata, ...
... approfittai per chiamare il mio compagno dicendogli che non avrei pranzato (se non un bel pezzo di carne nera – pensai maliziosamente tra me e me), che sarei andata a fare una passeggiata e, dopo avergli detto di amarlo, agganciai.
Dopo pochi minuti il bull nero ritornò e mi disse che aveva le chiavi di una casa sfitta dove nessuno ci avrebbe disturbati. Impaziente di beccarmi finalmente il suo cazzo, misi in moto e, seguendo le sue indicazioni, raggiungemmo di li a poco un quartiere malfamato e squallido. Per strada vidi solo uomini di colore, pochissime donne e quasi nessun abitante locale, tranquillizzata da questo in quanto nessuno mi avrebbe potuto notare o riconoscere.
Entrammo in uno stabile fatiscente abitato solo da extracomunitari, aprì la porta e ci appartammo in un piccolo appartamento dove notai un tavolo, un paio di sedie ed un divanetto, poi c’era un piccolo bagno ed una stanzetta. Lui mi portò proprio in questa stanzetta, arredata solo con una sedia, una sorta di comodino ed un letto matrimoniale con solo il materasso, senza coperte o lenzuola. L’aria era umida e viziata, un forte odore di muffa mi assalì, ma capii subito che li nessuno ci avrebbe disturbati e potevo finalmente dar vita a tutte le mie fantasie erotiche e farmi finalmente fottere dal nero, il primo della mia vita.
In un attimo lui si tolse la maglietta, i jeans e gli slip rimanendo con solo il cappellino bianco, poi mi spogliò e rimanemmo così ambedue completamente nudi.
Io ero come in ...