1. Mary, la giovane fruttivendola – Pt. 2


    Data: 21/12/2021, Categorie: Erotici Racconti, Etero Autore: specchioriflettente, Fonte: RaccontiMilu

    Ho segnato quella data sul mio calendario: il giorno in cui ho realizzato il mio sogno erotico, unendo il mio corpo a quello di Mary. Non è un trofeo ma un ricordo, un ricordo incredibile. La bellezza non va cercata soltanto sui profili social delle influencer da milioni di followers e poche immagini genuine, ma anche e soprattutto nella realtà quotidiana. Mary è bellissima e, se fosse una influencer, ne avrebbe milioni anche lei di followers. Ma soprattutto, Mary è autentica perché nonostante la sua bellezza, lavora umilmente nell’ortofrutta di famiglia. Questo la rende speciale. Poi potrà essere una stronza nel suo privato ma non mi interessa perché a stregarmi è stato il suo corpo.
    
    Un corpo che voglio fare mio ancora, perché ha ancora tanto da darmi così come io ho ancora tanto da volergli restituire. E allora riprovo la fortuna, con un altro messaggio al papà e l’attesa di una conferma dell’ordine che arriva ancora una volta immediata ma, ‘sta volta, con una gradita sopresa: “fra poco viene mia figlia a consegnarti la frutta”. Un messaggio che mi manda già in visibilio, convinto che se io e Mary ci siamo abbandonati al piacere una volta, rompendo il ghiaccio, non potrebbero esserci motivi ostativi a un remake. Penso allo sguardo con cui mi avevo lasciato la prima volta e poi a quel suo sedere… Chi me lo toglie dalla testa? Voglio entrarci!
    
    Fantastico e mi perdo nei miei desideri, fin quando vengo ripreso dallo squillo del citofono. Mi ci fiondo ed è proprio Mary ...
    ... che attende che io le apra. Non dico nulla, pigio solo sul pulsante e le apro il portone, attendendola poi sull’uscio di casa.
    
    Secondi, ancora una volta, lunghissimi. Un’attesa che svanisce appena la sua sagoma compare sulla rampa di scale che porta a casa mia. La guardo voglioso, lei ricambia ma ogni tanto si concentra sugli scalini. Non è affaticata come l’altro giorno, ha solo la busta per me fra le mani. Giunta sul pianerottolo, le porgo la mia mano, cercando il suo contatto; Mary la afferra e mi permette di trascinarla a me, abbracciandola. Sono così eccitato che prendo subito a baciarla e lei apprezza.
    
    Le nostre lingue cominciano a contorcersi l’una intorno all’altra. Facciamo due passi all’indietro ed entriamo in casa. La porta si chiude e il sacchetto della spesa cade a terra. I miei occhi sono chiusi; sto immaginando da quale indumento cominciare per spogliarla. Dalla t’shirt? Dai jeans neri? Opto per questi ultimi, poggiandole entrambe le mani sul culo. Undici giorni fa non mi ci ero concentrato, ma oggi che lo palpo posso saggiarne la consistenza. E’ sodo e non particolarmente pronunciato. Le sue natiche stanno nelle mie mani perfettamente, sembrano esser state create apposta per i miei palmi.
    
    Voglio sbottonarle i pantaloni ma lei mi ferma… “Ho le mie cose” mi confida sottovoce. Mi crolla quasi il mondo addosso. Resto a guardarla impietrito per qualche attimo, non sapendo cosa fare. Ma le donne andrebbero inventate se non ci fossero. Di pietra non ci sono ...
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