1. In vacanza a Courmayeur


    Data: 16/12/2021, Categorie: Etero Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti

    ... più normale per due adulti, quanto di più semplice e ovvio. Ho raggiunto così il primo orgasmo, grazie alle attenzioni della sua lingua e delle sue labbra sul mio clitoride gonfio e bramoso. Ricordo di averlo ringraziato. Ricordo anche il suo membro, non una di quelle enormi nerchie da film erotico, tuttavia molto invitante essendo piuttosto largo e venoso. Naturale.
    
    In bocca aveva un vago sapore salato di ormoni e sudore, eccitante nella sua semplicità. Ecco cosa c’era di tanto eccitante in quell’uomo: la semplicità. Nulla faceva per mostrarsi più di ciò che era, tutto il lui era schietto e sincero. Sono così, pareva dire con uno sguardo, questo è ciò che voglio e che mi piace. Irresistibile.
    
    La mia lingua pareva stimolarlo parecchio, stando alle contrazioni del suo volto. Gli ho anche sorriso più volte, ma ho il sospetto che lui non se ne sia mai accorto. Prima lente carezze, poi tocchi rapidi e frenetici, così agiva la mia lingua. Sino al momento di avvolgerlo per intero con la bocca. È ...
    ... stato un pompino lento, goduto con calma, gustato da entrambi senza fretta né bramosia. Lui mi ha lasciato fare, sia mentre succhiavo sia quando di tanto intanto preferivo dedicare qualche attenzione ai suoi testicoli gonfi e asciutti massaggiando il cazzo con la mano. Gli ho chiesto se desiderava scoparmi, poteva farlo se lo desiderava. Mi ha risposto di no, un’altra volta magari. Non mi è dispiaciuto, sebbene sperassi di sentirlo dentro di me, perché vederlo tanto soddisfatto è stato per me come un secondo orgasmo.
    
    Il suo, invece, mi è esploso fra le labbra, bianco e denso e caldo. Non una goccia è andata sprecata, tutte raccolte col la lingua, una lingua, la mia, che ha sempre adorato l’intenso sapore del seme e che, ne sono certa, sempre lo adorerà. Nemmeno un bacio, fra me e lui. Solo un saluto, un vago e rapido saluto prima che si rivestisse e uscisse dalla sua stessa stanza per darmi il tempo di lavarmi. “Fai pure con calma”. Questo è stato il suo commiato.
    
    Ma, quello, non è stato un addio. 
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