1. In vacanza a Courmayeur


    Data: 16/12/2021, Categorie: Etero Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti

    ... sale; una persona calorosa e solare come la sua terra, forse persino più affabile di quanto ci si aspetterebbe da chi trascorre buona parte delle sue giornate piuttosto lontano dalla socialità caotica del mondo moderno. Fatto sta che Gioele, uomo più di mare che di terra, non ha mai amato né ama la neve (che per altro ben poco conosce) e come me preferisce l’atmosfera ovattata e il latente brusio di quella sala così accogliente.
    
    Come dicevo, Gioele non è stato come gli altri, come tutti quelli che dopo il mio sorriso di rimando si alzavano e se ne andavano quasi come se avessero già, in quel modo distante e decisamente preliminare, saziato tutta l’apparente brama di interagire con la sottoscritta. Lui no. Lui al gioco di sguardi aveva risposto e, anzi, aveva finito per avvicinarsi e parlare. È stato diretto Gioiele, con quei suoi occhi neri come il mare profondo. Ricordo bene - è assai difficile da dimenticare – quando mi ha appoggiato la mano sul ginocchio e mi ha chiamato “fimmina” con voce bassa e roca.
    
    Nemmeno cinque minuti dopo eravamo nella sua camera a sorseggiare un vino bianco passito della sua terra. Si è dimostrato persona piacevole e interessante, ma nessuno dei due era in quella camera per chiacchierare.
    
    “Che vuoi, Giulia?” Mi ha chiesto, fissandomi da oltre il bicchierino di plastica che reggeva con la stessa solennità che avrebbe meritato il più delicato dei cristalli.
    
    “Lo sai.” Ho risposto io reggendolo, quello sguardo.
    
    Tutte lì tutte le parole, ...
    ... tutto lì il gioco della seduzione. Ma non serviva. No, quando si sa cosa si vuole non serve granché. Due voci dall’accento molto diverso possono diventare sinfonia se hanno un desiderio comune. E in quel weekend sulla neve, io e Gioele, ce l’avevamo.
    
    Il resto è stato immediato, spontaneo e naturale. I suoi abiti sono caduti a terra per primi, smanioso com’era di cercare il mio corpo semivelato sotto la stoffa dei miei. Il suo tocco era piacevole stimolante, eseguito con la maestria di chi sa come muoversi sulla pelle di una donna. I miei capezzoli turgidi, sino a un istante prima sfiorati solo dalla felpa ora si trovavano a godere del piacere dei suoi polpastrelli. La mia bocca, rivelatasi più avida di quanto potessi pensare, accoglieva la sua lingua dal sapore speziato di tabacco. Poi, una volta soddisfatto di quel gioco, è stato lui a prendere l’iniziativa per procedere oltre. Ecco un altro aspetto che amo dei miei giochi: stuzzicare, sì sempre per prima, ma nella speranza di trovare un degno compagno, qualcuno che quell’iniziativa me la strappi di mano, per condurre la partita a modo suo. Ma con le mie regole.
    
    In ginocchio, Gioele, con la testa fra le mie cosce, cosce divaricate appoggiate sul morbido lenzuolo del suo letto. Seduta, io, pervasa da un piacere crescente che non provavo da tempo. Non il piacere DEL sesso. Certo, anche quello, ma non solo; no, un piacere più profondo e mentale, oltre che fisico. Il piacere di FARE sesso, di farlo come se fosse quanto di ...