1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 06/12/2021, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... stai attenta. Ci sono anche infiltrati della Stirpe. Ne ho uccisi due. I loro corpi sono nel magazzino delle munizioni.-, disse Shrike. -Chi?-, chiese l’Imperatrix. L’uomo scrollò le spalle. -Chissà. Servi senza importanza. La Cerchia non è folle: i suoi assetti più rilevanti sono altrove.-. Uscì senza dire altro né fare suoni. Come uno spettro.
    
    -Mia signora, voi gli credete?-, chiese Ilthea. Aristarda non rispose, non subito. -Non so.-, ammise, -Queste storie di società segrete, di guerre ombra, di congiure e confraternite millenarie sono poco più che racconti da appendice. Cara Ilthea, io posso dirti invero che tutto ciò su cui posso contare è ciò che vedo, e coloro di cui mi fido sono solo quelli che conosco.-. Le sovvenne alla mente il ricordo di una delle profezie di Megista. Una lama… “Perché non questa?”, si chiese ripensando al Tantō di Shrike e a quello di Socrax. -Le nostre spie hanno fatto rapporto?-, chiese. Ilthea scosse il capo. –Non ancora.-. -Verifica la posizione della flotta nemica.-, disse l’Imperatrix in esilio. Ilthea s’inchinò e uscì. Aristarda invece si avvicinò ad un angolo della sua tenda. C’era una teca. La aprì. Prese in mano il Tantō di Socrax. L’aveva tenuto per ragioni che sul momento non era realmente riuscita a capire ma ora intravedeva qualcosa. Un disegno perfetto. Uno schema prossimo a compiersi, l’arazzo di una storia in cui lei non era protagonista, ma occupava comunque un ruolo notevole. Ripose il Tantō sul letto. Il fodero era ...
    ... laccato, secondo usi che non erano di Licanes ma che non avrebbero sfigurato certamente. Si avvicinò alla sua armatura. Sistemò il Tantō alla cintola. Vittoria o sconfitta, avrebbe portato quella lama con sé. Attese sino a cena quando Ilthea giunse con le notizie: la flotta nemica era alla fonda come detto da Shrike. E l’Imperatore Calus avrebbe assistito alla battaglia da un punto sicuro, pavido e tronfio come un antico re di Licanes. Aristarda Nera pregò gli Déi di concederle la vittoria.
    
    All’ombra del palazzo imperiale, due figure ammantate s’incontrarono. -Dunque? Tutto come da copione?-, chiese una. -L’Imperator è un idiota. Bada solo a soddisfare la sua lussuria. Ora attende la sua battaglia, nella speranza di vincere.-, confermò l’altra. -L’Impero con lui terminerà la sua caduta, com’è giusto che sia. Hai fatto un buon lavoro, Efia. Immagino che Ausper ti abbia detto…-, disse l’altra. -Sì. Quindi il mio debito è pagato? Posso finalmente raggiungere la mia gente?-, chiese Efia. C’era qualcosa in quella voce, consapevole desiderio, nostalgia troppo a lungo trattenuta. L’altra sorrise. -Un patto è un patto, sorella. La nave attende a Hostea, a poche miglia da qui. Nessuno ti farà domande. Sbarcherai in Numisia e da lì alcuni amici ti porteranno verso il tuo regno.-, disse l’altra. Si fissarono. Occhi negli occhi. -Grazie, Delsia.-, rispose Efia, -Ma tu cosa farai?-, chiese. -Io ho fatto la mia parte e da quando la vendetta che aspettavo mi è stata data la vita per me ha perso ...
«12...8910...28»