La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.
Data: 06/12/2021,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... molto del suo valore. Ho ancora una parte da recitare ma non mi aspetto di vedere la conclusione di tutto questo.- rispose l’altra. Efia non rispose. Si avvicinò appena. -Mi mancherai.-, disse soltanto. Lo pensava davvero. Delsia Armisa Peonia sorrise. -Anche tu. Ma ognuno ha la sua strada. Io ho scelto la mia. E ora la devo percorrere sino alla fine.-, disse. Si separarono.
Amsio Calus cercò Efia ma la giovane pareva sparita. La fece cercare dalla sua Guardia per tutta Roma ma di lei nessuna traccia. L’Imperator si consolò presto con altre cortigiane e col pensiero che presto, Aristarda Nera sarebbe stata sconfitta. Dopodiché avrebbe potuto dedicarsi a Nimandeo Feral, con cui sapeva di poter trattare. Quell’uomo non era così folle da volere il Trono. A volte, Calus pensava che sotto tutta la sua pietosa infatuazione per gli usi barbari, Feral fosse stato uno dei pochi sufficientemente accorto da riconoscere il Trono come un premio avvelenato, gravato da troppe ambizioni per essere ancora puro. Come forse era l’Impero? Se lo chiese. Forse Efia se n’era andata per via di quella consapevolezza? O forse invece a causa sua? Amsio Calus non lo sapeva. Non lo voleva neppure sapere. Ma sapeva che la battaglia finale era vicina. Vicinissima.
Delsia Armisa Peonia attraversava i corridoi rapidamente. Vide dignitari e schiavi. Nessuno fece domande. Il cappuccio calato sul viso, la maschera che riproduceva le fattezze di una donna ben più anziana, poteva essere scambiata per una ...
... legista o una burocrate. Vide Variato. L’uomo la notò. Lei gli fece cenno di avvicinarsi. -Perché sei tornata?-, chiese. Era addolorato, perché come lei sapeva ciò sarebbe stato. -Ho un compito, e voglio servire. Efia è al sicuro, come promessole. Ora…-, gli diede un biglietto, -Fai ciò che devi.-. -Non puoi chiedermelo…-, sussurrò lui. Lei gli sorrise. -Devo. Sei l’unico che può. Calus ha licenziato il resto della guardia ma non te. Penserà di farlo. Devi dargli modo di non farlo. E c’è una sola maniera.-, disse lei. Variato Antiparo, nobile guerriero di licaneo lignaggio, discendente lontano di Sullastio, uno dei compagni di Janus durante l’Esilio, sospirò. Delsia si tolse la maschera. Lui la baciò, disperatamente, con quell’amore che mai aveva potuto mostrarle, la strinse con forza e lei si strinse a lui. Il loro era un abbraccio di addio, un bacio di commiato. -Forza.-, sussurrò lei. Lui annuì. E colpì.
Amsio Calus era intento nel banchetto serale quando lo vide. Variato. Il capo della Guardia dell’Imperator. Scortava una donna che sul momento Amsio non riconobbe. Poi la vide bene e si stupì. Era Delsia Armisa Peonia, la donna che aveva ucciso Septimo Nero. -Delsia Armisa Peonia!-, esclamò, -Come l’hai trovata?-, chiese al milite. -Era diretta ai vostri alloggi, mio signore. Aveva con sé un pugnale. Mi pare chiaro che sia un’assassina.-, disse lui. -Pagata da chi? Aristarda? Nimandeo?-, chiese lui avvicinandosi. La donna lo guardò con odio. Odio assoluto. Rendeva i suoi ...