1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 06/12/2021, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... Shrike parve incupirsi. -Tutto ciò che sale, prima o poi deve scendere. È la via di tutte le cose. Tutto ciò che comincia, finisce.-, disse, -È così che deve essere. E le ingiustizie perpetrate dall’Impero hanno da tempo sancito la sua fine. A te pertiene un compito: aprire la via al domani.-. -La Stirpe vuole lo stesso. La loro Cerchia esige che la verità si palesi, ma che l’Impero resti. Non avranno pace finché non assurgeranno al dominio del mondo, ma non comprendono che tale dominio non è né mai sarà voluto. Lo imporranno, e a miliardi periranno tra i fuochi della loro ambizione.-, rispose. -Se l’Impero è condannato… a che serve questa guerra civile?-, chiese Ilthea. -A preparare la transizione. È una purga. È un conflitto voluto per purgare l’impero dal suo veleno. Purtroppo non saranno solo i marci a morire.-, disse Shrike. -Voluto da chi?-, chiese Aristarda. Shrike le sorrise, quasi beffardo. -Tu diresti… dagli Dei.-, rispose. L’Imperatrix picchiò un pugno sul tavolo. -Basta! Cessa di proferire simili idiozie e dimmi la verità! Che cosa vuoi?-, chiese. Impassibile, Shrike si alzò, avvicinandosi di un passo all’Imperatrix in esilio. Ignorando la mano di Ilthea che si muoveva verso il gladius alla cintola, le mise una mano sulla spalla. Aristarda rimaneva immobile, gli occhi piantati nei suoi. -La verità è che io e i miei fratelli e le mie sorelle siamo con te, Aristarda Nera. Non sei la nostra sovrana, ma sei più degna di altri. E ti aiuteremo nell’ora del bisogno, ...
    ... stanne certa.-, disse con tono fermo. -Mi aiuterete?-, chiese Aristarda, -Come?-. Persino Ilthea parve confusa. -Fai vela verso il Mare Internum. La flotta lealista è alla fonda a Agripatus, vicino all’Istmo. Attaccatela. Sarà costoso, ma la vittoria ti garantirà la testa di ponte in Italica che necessiti per chiudere il conflitto.-, Shrike si allontanò di un passo. -La Cerchia… la Stirpe saprà che so. Reagiranno.-, commentò la donna. -Sì. Maktub.-, rispose Shrike. Ilthea lo guardò strano. -Così è scritto, in una lingua antichissima.-, spiegò. Aristarda annuì. -E come mi aiutereste tu e i tuoi?-, chiese. Shrike sorrise. -Non sono i miei. Ma non temere. Procedi sulla tua via conscia che siamo al tuo fianco.-. Porse la mano verso Ilthea. –La mia lama.-, disse. La giovane guardò l’Imperatrix che annuì. Porse il Tantō. Lui lo risistemò alla cintola. -Non porti altre armi.-, disse Ilthea. -Le ho, ma voi non le vedete.-, rispose lui, -Se vi avessi volute morte, lo sareste già da molto. E così anche tutti quelli in questo campo.-. Una corrente gelida passò su di loro. -Aspetta…-, disse Aristarda fermandolo mentre usciva. Lui si fermò. Non si girò. -Come ti contatteremo per… coordinarci?-, chiese. -Sarò io a trovare voi, ma non temere: una dei miei è con te da molto, anche se ora è in terre lontane, a cercare un uomo e una reliquia prima che sia un demone a trovarli.-, disse. -Vera… È una di voi?-, chiese Aristarda, stupita. Vi fu un cenno di assenso dall’uomo. -E ve ne sono altri, ma ...
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