La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.
Data: 06/12/2021,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... agli uomini di suddividersi sulle lance. Non abbiamo perso. Non ancora. E che io sia dannata dagli Dei se mi arrenderò! Meglio morire, mille volte meglio morire che arrendersi a Calus.-, disse. -Mia signora. Voi… ci hanno chiusi qui, lo capite?-, chiese un uomo dell’equipaggio avanzando verso di lei. La Guardia Victrix s’irrigidì, percependo la minaccia. -Sì. E qui li affronteremo. Non possiamo cedere. Non è per me, non è per il Trono. È per ben altro. C’è molto più di questo in gioco.-, L’Imperatrix controllò la fasciatura di fortuna a una ferita che aveva riportato alla gamba. Reggeva. -Cosa? Cosa può giustificare tutto questo?-, chiese l’uomo. Aristarda chiuse gli occhi. Per un istante, ripensò a Socrax, al tempo felice in cui viveva a Roma… -Ogni uomo nasce con un destino, alcuni lo comprendono, altri no. Il nostro è questo, brillare, bruciare dinnanzi alla morte della virtù, per ricordare al nostro nemico che può toglierci la vita, ma non può ignorare ciò che siamo. Quell’unica lega, tempra di cuori eroici, di spiriti elevati che fece sorgere Licanes dalle nebbie del caos primitivo di un mondo devastato. Volete voi essere da meno dei vostri fondatori?-, chiese l’Imperatrix. -Come li affronteremo?-, chiese un altro legionario. L’Imperatrix estrasse il gladio. -Spada contro spada.-, rispose.
-Guardali! Vanno a prenderli! Ah, che vittoria! Che grande vittoria!-, esclamò Calus mentre alzava il calice. Bevve una generosa sorsata di vino. -Padre, gli stretti non sono ...
... ideali per la nostra flotta. Forse vinceremo ma perderemo molti uomini. Ha senso?-, chiese Anarsio. Calus espirò, stizzito. -Figlio, tu sei ignorante e pavido? No! Sei un Romaneo e questi difetti ti son preclusi. Non comportarti come i barbari ignoranti! Non possiamo perdere, capisci? Osserva!-. -Il vento porta nuova speranza sulle ali di un fato nuovo.-, proferì una voce. Ausper. L’indovino era apparso lì, tra le guardie di Calus, come un fantasma. Neppure Anarsio pareva essersi accorto del suo arrivo. -Ausper…-, mormorò Calus con improvvisa soggezione. -Stai tremando, Imperator.-, disse l’indovino. Come poteva saperlo? Non lo vedeva! -Mi hai spaventato!-, protestò Calus con tono debole e incerto. -Eppure, stai trionfando…-, rispose Ausper, -Hai forse motivo di temere?-. -No…-, rispose Calus. Ausper sorrise. Calus distolse l’attenzione. Notò le bordate di armi energetiche partire dalle navi principali di Aristarda distruggere due navi da incursione. -Patetico. È il loro canto del cigno. Hai ragione…-, si voltò ma Ausper non c’era più. -Padre?-, chiese Anarsio. Lui gli sorride. -Osserva la vittoria di Roma!-, esclamò con un ghigno.
Improvvisamente si alzò il vento. -Uomini, alle vele! Tutti gli uomini abili lascino i remi e prendano le armi!-, ordinò Nearco. -Aspettate che entrino negli stretti.-, ordinò Aristarda. Voci e bandiere ripeterono l’ordine.
-Vento contrario. Ai remi!-, ordino Rubro. Ostracio annuì. Osservò le navi principali di Aristarda esplodere. Le avevano ...