1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 06/12/2021, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... l’elmo, sentiva il caldo di un giorno che sarebbe entrato nella Storia. Il peso del fato gravava sulle sue spalle fiere, schiantando esseri inferiori come fuscelli. Ma lei, immobile sul ponte, arco in pugno e con Ilthea al suo fianco, sorrideva. Se avesse vinto, avrebbe potuto reclamare il Trono e forse, salvare l’Impero dalla corruzione che lo stava dilaniando. E se avesse perso… Se avesse perso avrebbe fatto sì di vendere cara la pelle e ricordare ad Amsio Calus che il retaggio di Licanes era per prima cosa la volontà di ardere come fiamme, non pavidi a nascondersi, ma fieri e indomiti sino alla distruzione, affinché Yneas accolga benevolo le anime dei valorosi caduti. Le navi ai suoi ordini erano ben duecentosessanta, ma molte erano vascelli piccoli e leggeri. Calus aveva il doppio delle navi. Ed erano navi da guerra costruite per quel solo scopo. Il dato, tuttavia, era ormai tratto. -Ripiegheremo nell’Istmo se le cose dovessero andare male. È largo a sufficienza per imbarcazioni piccole ma non permetterà alle forze di Calus di seguirci con agio.-, disse il capo della flotta, l’Ammiraglio Nearco. Lei annuì. In realtà, era il miglior piano possibile. Il vento soffiò su di loro. Un vento differente da ogni altro.
    
    Assiso in trono con compiacimento, circondato dalle sue guardie, Calus osservava la sua flotta. Lentamente ma inesorabilmente vide quella avversaria comparire all’orizzonte. Non trattenne un riso di scherno. A dispetto dei suoi migliori sforzi, Aristarda ...
    ... aveva molte meno navi di lui. Era già decisa, come battaglia. -Ammira, figlio! Ammira la disfatta dei nostri nemici!-, disse al figlio diciottenne Anarsio. -Padre, non temi che possa essere una trappola?-, chiese questi. Calus fece un gesto noncurante con la mano, afferrando una pagnotta e strappandone un pezzo con voracità. -No. Fidati. Non c’è possibilità che lo sia. Potranno solo ripiegare verso gli stretti.-, disse. -Serviti del vino, figlio. Brindiamo alla vittoria. Alla morte di Aristarda Nera.-, esortò alzando il calice dorato.
    
    Il suono delle trombe che segnalavano l’attacco e segnali di vario tipo spezzò il silenzio. Ordini furono urlati e ripetuti. Non tutte le navi di Aristarda disponevano di comunicatori e quindi si era reso necessario ripiegare su mezzi meno tecnologici per coordinare la flotta. -Vendetta di Prya, Ala del Corvo, Aristarda Domina, fare rotta verso gli Stretti. Ci assicureremo una via di ripiegamento. Le altre navi, procedere a muro. Balistae e Scorpionis pronti al fuoco. Bersagli prioritari, batterie nemiche e navi maggiori. Le navi più piccole si preparino ad azioni d’attacco.-, Aristarda attese che gli ordini fossero dati, poi, salita sul cassero della nave, alzò la voce. Ilthea le passò un vox comunicator connesso a degli amplificatori che avrebbero permesso di parlare alla flotta e di essere udita da tutta. -Fratelli! È dinnanzi a noi il giorno dettato dal fato! Oggi conquisteremo l’Impero, o periremo come i traditori che il nemico ci reputa ...
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