La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.
Data: 06/12/2021,
Categorie:
Racconti Erotici,
Etero
Lesbo
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... donna che combatte sotto le vostre insegne lo fa per voi. Per voi! Se moriste… sarebbe la fine.-, insistette Ilthea. Nei suoi occhi balenò qualcosa. Un dolore appena accennato. -La fine ci attende in ogni caso. I barbari di Calus stanno preparando un attacco. Se sfonderanno in Ferencia dilagheranno sino in Hiberia. Dobbiamo aprire questo fronte. Dobbiamo sfondare per primi.-, rispose Aristarda, -Se perderemo, sarà come se fossimo già vinti.-. A quelle parole, Ilthea tacque un attimo. -Mia signora, io… capisco. Ma mi stai chiedendo di mancare al mio dovere!-, esclamò. -Giammai! Tu verrai con me, dolce Ilthea! E mi proteggerai come sempre hai onorevolmente fatto!-, esclamò Aristarda. Le due donne erano vicine, vicinissime. -Mia signora… darei il mio ultimo alito di vita per voi.-, sussurrò l’amazzone. -Lo so. E so che piangerei la tua morte mille e mille volte.-, disse Aristarda. Baciò Ilthea sulle labbra. Le due donne condivisero un bacio lungo, profondo, l’abbraccio più stretto e pieno che potessero darsi. Un’ultima sfida al fato incombente. Il filo rosso del desiderio parve avvinghiarle entrambe. Si baciarono di nuovo, stavolta più a lungo, senza temere d’esser viste. -Lo volevo tanto.-, sussurrò Ilthea con il fiato rotto da respiri brevi eccitati. -Immaginavo. Lo vedevo da come mi guardavi.-, rispose Aristarda Nera, la sua voce altrettanto rotta dal desiderio. Si abbracciarono di nuovo e andarono verso la tenda dell’Imperatrix. Ilthea prese l’iniziativa e svestì piano, ...
... con riverente rispetto, l’amata. Si svestì poi della corazza ma piazzò il pugnale sul tavolo, a portata di mano. Nude, si avvinghiarono in un nuovo abbraccio. Ilthea era rasata, depilata con cura, e lungo il braccio destro si snodavano cicatrici. Era una guerriera. Aristarda leccò quelle cicatrici, le cercò, come medaglie da glorificare, memento di sacrificio. Baciò i seni dell’amazzone, mentre questa gemeva piano. Si distesero sul tavolo, con Ilthea che, accomodata tra le cosce dell’Imperatrix in esilio, la leccava piano, stimolandone i punti più sensibili con abilità sublime. Aristarda ricordò Proximo per un breve istante. Fu solo un secondo, un singulto di cosciente rimpianto per non averlo più al suo fianco. Poi il piacere prese il sopravvento, accarezzandosi e guidando i movimenti di Ilthea, godette sul viso della giovane dalla carnagione ambrata, schizzando piacere e venendo scossa da un orgasmo che montò come un onda anomala, abbattendosi presto sulle spiagge della sua percezione, lasciandola ansimante nel piacere più intenso che avesse provato da settimane. -Penso che tocchi a me ricambiare.-, sussurrò Aristarda. Ilthea si stese e l’Imperatrix prese a baciarla dov’era più sensibile, ma fermandosi per prendere un oggetto da una cassapanca vicino alla branda. Incuriosita, l’amazzone si alzò a vedere. -Questo è un Osilbos.-, spiegò Aristarda mostrandole un sesso maschile doppio realizzato in legno, -So che in Kelreas le Amazzoni lo usavano tra loro quando la penuria di ...