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Sul treno
Data: 30/11/2021, Categorie: Etero Autore: PerseoBlu, Fonte: Annunci69
... il monitor nel tentativo di cogliere maggiori dettagli della mia bella dirimpettaia. Con un misto di eccitazione e timore di farmi scoprire mi soffermo sulle sottili braccia nude e sulle mani. Alle dita affusolate porta alcuni anelli piuttosto sofisticati e le unghie con il french, stile che si addice perfettamente al suo fascino un po' retró. Ritorno a guardare il computer provando a ricercare nella mente una figura a cui associare questa donna "anomala" nel contesto del treno.Non che non ci siano figure femminili degne di nota, ma solitamente si incrociano manager superprese dal lavoro, studentesse in abiti comodi oppure signore fresche di trucco e parucco per una giornata di shopping in centro. Ora ho come la sensazione che sia lei a scrutarmi in un modo molto più diretto di quanto abbia fatto io ma non ho il coraggio di verificare se è vero, perciò continuo a tenere gli occhi fissi su una mail troppo lunga per il mio grado di attenzione attuale. In un moto di autoconvincimento mi porto la mano al mento nel tentativo di focalizzarmi su quelle parole prive di senso. Funziona. Inizio a battere sulla tastiera una bozza di risposta e le parole fluiscono sempre più ispirate. Mi piace scrivere, che siano mail o presentazioni o inviti a qualche evento, mi piace pensare al modo migliore per comunicare agli altri quello che voglio. Un tocco leggero sul polpaccio mi fa ritornare al mondo reale. Lo spazio per le gambe non è il massimo e con il treno che viaggia veloce ...
... qualche sobbalzo è la norma. Guardo la signora sorridendo ma con un pizzico di delusione mi rendo conto che i suoi occhi azzurri puntano fuori dal finestrino. Meglio tornare al lavoro. Sono appena partito a scrivere una seconda mail che di nuovo sento una leggera pressione al polpaccio. Stavolta la pressione è costante. Mi sta appoggiando l'interno del piede al polpaccio! È comunque molto leggera e penso che potrebbe non essersene nemmeno accorta, tant'è che continua a scrutare l'orizzonte. Un po' di contatto comunque non mi dispiace e decido di non spostare la gamba e riprendo a scrivere. Dopo cinque minuti di sfioramento continuo il controllore passa a convalidare i biglietti. Mentre presento lo smartphone al controllore una scossa mi passa attraverso il corpo. All'improvviso la punta della scarpa spinge contro la mia tibia, procandomi un dolore inaspettato che lotto per nascondere. La guardo e la vedo mostrare il biglietto con un risolino che non so se sia rivolto al controllore o a me. Non sposto la gamba e lei continua così per una decina di secondi. Poi smette e finalmente i nostri occhi si incrociano. Sollevo le sopracciglia e accenno un sorriso. Lei impassibile ricambia lo sguardo e poi ricomincia a guardare fuori. Osservo bene il suo viso, il naso piccolo e le labbra sottili con un rossetto rosa antico. Non capisco bene a che gioco stia giocando, così decido di prendere l'iniziativa. Mentre continuo a lavorare al computer allungo appena la gamba destra e sfioro la ...