Orfana
Data: 29/11/2021,
Categorie:
Etero
Autore: benves, Fonte: Annunci69
Al compimento del mio diciottesimo anno di età, finalmente potevo lasciare il collegio dove avevo vissuto fin da bambina, “ orfana ”, mi avevano sempre detto le sorelle di Maria, le suore che dirigevano il nostro orfanotrofio.
Prima di farlo però però mi ero cercata con il loro aiuto un lavoro ed un alloggio in affitto, vicinissimo alla pizzeria dove ero stata assunta come cameriera ai tavoli.
I primi mesi mi ero sentita molto affaticata, pur se felice per la mia nuova vita non certo così monotona come gli anni trascorsi dentro quella specie di galera che tutti chiamavano, usando un eufemismo, “ L’Arca ”, mentre per me era diventata la succursale di una casa di cura.
Il proprietario del locale era un affascinante moretto sui quaranta, scuro come l’ebano, il quale, aveva sposato un’italiana sui cinquantasei, e forse anche di più, per ottenere la cittadinanza.
Un metro e novanta di muscoli che quando li evidenziava con la sua T-shirt bianca, lasciava senza fiato tutte le donne presenti nel locale, compresa me, nonostante le mie minime conoscenze sugli uomini.
Alcune di queste donne erano giunte anche a passarmi bigliettini col proprio numero di telefono, in modo che lo passassi a lui senza farmi scoprire dalla moglie, onnipresente nel locale di giorno, ma molto meno la sera, visto che talvolta alle tre di notte eravamo ancora intenti a servire i ritardatari.
“ Quella della tavola tre non mi interessa Roberta: l’ho già fottuta, e tanto meno quella bionda che ...
... vedi con quel vecchio al tavolo dieci mi va, è’ giovane e bella, ma la dà via per denaro al primo che arriva, e non vorrei che lei mi trasmettesse qualche malattia. Con te invece ci starei subito, se solo tu lo volessi ”, mi sussurrò piano in un orecchio
Più tardi, mentre ero prona a sparecchiare, lui venne dietro di me appoggiandomi il sesso sul sedere, palesando uno strumento davvero enorme, pur se celato dentro i pantaloni così mi era sembrato.
Mi sentivo molto lusingata ed allo stesso tempo spaventata, lui mi preferiva alle donne con esperienza, ero tremendamente atterrita dal fatto che non avrei certo saputo dimostrarmi donna fra le sue braccia, dato che non sapevo nemmeno com’era fatto un uomo, fisicamente.
O meglio, lo sapevo sommariamente per aver guardato, di nascosto qualche rivista erotica che mi era stata passata da una mia compagna di stanza all’orfanotrofio.
“ Fammi venire a casa tua, stanotte !” mi supplicò
“ Non posso ” risposi senza dare alcuna spiegazione al mio rifiuto.
“ E perché non puoi? Hai già un uomo ? ” mi chiese poi, sollevando le spalle come a significare che a lui non importava se avesse dovuto condividermi con un altro.
“ Sono due i miei amanti ! ” bluffai con il chiaro intento di farlo ingelosire “ e tremendamente possessivi …! ”, continuai ormai immersa fino al collo nella menzogna.
“ Caspita! Sei una lupa. Una mangia uomini. Una femmina vera, se hai bisogno di due uomini contemporaneamente nel tuo letto ” si stupì.
“ ...