Vacanza a tenerife 1º parte
Data: 28/11/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
... grida di coloro che erano in acqua, al rumore ambientale.
Piano, piano, tutto svanì, mi ero addormentata, mi svegliai improvvisamente tutta accaldata e sudata, mi alzai e mi tuffai in piscina, ah! che meraviglia e che sollievo per il mio rosolato corpo, cominciai a nuotare, era mia intenzione andare fino all’isolotto che c’era in mezzo alla piscina, arrivai al bordo, stavo per salire quando sentii una mano sulle spalle che mi impediva la salita, ritornai in acqua, sempre rivolta verso l’isolotto, feci per voltarmi e guardare chi era che mi impediva la risalita, non riuscii, due braccia mi bloccarono facendomi appoggiare al bordo.
La sua voce, l’avrei riconosciuta fra mille.
”sono io mia regina”.
Mi fece spostare un po’ più a sinistra, con lui sempre appoggiato alla schiena, sentivo la sua virilità che spingeva fra le natiche.
Ora capivo il perché di quello spostamento, notai che c’era una piccola rientranza nella roccia, non ci avrebbero visto, ammenoché non fossero venuti proprio sopra di noi.
Tolse la mano dal bordo, accarezzò i seni, scese verso il basso, mise un dito nell’elastico del tanga, lo tirò verso il basso fino alle ginocchia, cominciavo a non capire più nulla, con il piede lo tolse, vidi che previdentemente lo infilò in un buco delle rocce, mi venne da sorridere pensando al tanga che altrimenti sarebbe galleggiato in mezzo alla piscina.
Mi lasciai andare contro di lui, venendo in contatto con l’asta già pronta, era bastato appoggiarmi al ...
... bordo e divaricare le gambe, subito un senso di pienezza mi aveva richiamato alla realtà.
Dondolando ritmicamente, immersi sino al petto, piacevolmente sorretti dall'acqua, stavamo godendo reciprocamente, piacere, serenità, eros crescente, tenevo gli occhi chiusi, mi lasciavo cullare.
Un senso di vuoto, era uscito dalla guaina di carne pulsante.
“girati mia regina”.
Rimise la lancia nel fodero senza nessuna fatica, tanto era lubrificata.
Mise le mani sui fianchi, tenendomi per la vita, così che io potessi abbracciarlo con le gambe, le spinte, ora decise, facevano uscire un po' d'acqua davanti a noi, la piacevolezza di quei momenti, impediva al cervello di pensare.
Lentamente mi aveva riportata in prossimità del bordo.
“rigirati amore”.
In questo modo poteva accarezzarmi i seni, iniziò a pizzicare i capezzoli, già anche troppo duri, procurandomi un piacere enorme, una mano sulle labbra, i polpastrelli che accarezzano il contorno delle labbra, istintivamente schiusi la bocca per succhiarli.
Un soffocato lamento di piacere, mio o suo, che importanza aveva.
La mano non giocava più con i seni, mi sentivo abbandonata da ciò.
Baci alla base della nuca, dolci molto dolci, stringendomi maggiormente,
Nella posizione in cui mi trovavo, avvertii ancor di più la durezza, mi tenne saldamente contro il petto, mi scuoteva leggermente con colpi lenti e profondi, si era ancorato ai seni, continuando a risalire dentro di me, il senso di pienezza era assoluto, il ...