L'occupazione a scuola
Data: 04/06/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Lady A., Fonte: EroticiRacconti
Non sapevo minimamente cosa voleva dire amare qualcuno fino a quando non vidi Luca, quel 7 dicembre di 6 anni passare davanti la porta della mia aula 3 Liceo dell'istituto Classico di Roma.
Aveva in mano un Ipod e si trascinava la cuffie cercando di non inciamparvisi.
Il suo sguardo zampillava in cerca di qualcosa e nelle frenesia avrei voluto vedere il suo sguardo poggiarsi su di me, per vedere anche solo in un istante il colore dei suoi occhi; questo incredibile avvenimento accadde qualche ora più tardi quando ritrovai Luca e il suo Ipod, alle prese con la macchietta del caffè che non si decideva a far scendere il bicchiere.
Dato che mi era capitato diverse volte, accorsi in suo aiuto, quanto meno per non restare lì imbambolata a fissarlo.
"Serve una mano?" gli dissi
"Non capisco cosa devo premere, devo essere così disperato per agoniare un caffè tanto brutto." rise
Erano verdi, i suoi occhi, e nel mio petto senti come se il cuore face un battito in più.
"Be... risposi, basta fare così" e diedi una piccola spinta al distributore, questa si sveglio con un rantolo e sputacchiò il caffè, con tanto di bicchiere, zucchero e bastoncino.
"Sei il mio nuovo mito..." mi ingaggiò con la mano.
"Ambra" gli dissi sorridendo un po' troppo da sembrare una smorfia.
"Luca" mi rispose alzando la mano destra che era libera dal bicchiere.
"A questo punto fattene offire uno" mi disse indicandosi la mano sinistra.
"Non prendo caffè, ma credo che per questa ...
... volta faccio eccezione"
Lui sorrise, i suoi denti erano assolutamente perfetti e le sue labbra formavano un arco decisamente delizioso provai l'impulso di modicchiarglielo.
Un lampo verde mi trafisse mentre mi porgeva il mio espresso e nell'esatto istante in cui le suo dita sfiorarono le mie sentii che ero completamente persa.
Nei giorni seguenti non potei fare a meno di spiare il corridoio nell'attesa di vederlo passare, ma la nostra scuola comprendeva 3 indirizzi diversi Classico, Linguistico e Artistico, e lui era sicuramente un artista, le sue mani erano letteralmente impiastricciate di carbone per essere uno Shakespiriano.
Il problema era che, be'... si trovava dall'altra parte dell'istituto e non avevo idea di come arriverci, troppo scale e posti inesplorati.
Quel pomeriggio stesso il ricordo di lui mi tormentava, non riuscivo a studiare e immaginavo solamente il sul tocco, i suoi occhi, le sue labbra.
All'improvviso mi sentii avvampare e un formicolio si impossessò di me proprio lì sotto.
A quel punto capii che ero troppo bagnata per concentrarmi su Platone, decisi così di rilassarmi.
Chiusi a chiave la porta della camera da letto e mi spogliai completamente, mi sdraiai e iniziai ad accarezzarmi i seni.
Non so se per le temperature rigide ma il mio corpo era un fremito, lentamente la mia mani sfiorò il mio inguine, poi le labbra, poi il clitoride e così presi a titillarmi.
Nel giro di poco tempo sentii che avevo bisogno di più, ma non ero mai ...