1. Vestiti a festa


    Data: 25/11/2021, Categorie: Etero Autore: ashtrae, Fonte: EroticiRacconti

    ... prosegue nel suo discorso.
    
    Ignora ogni obiezione, come ignora il mio tentativo di arginare la sua mano.
    
    Insiste, muovendo le mani contro il tessuto già leggermente umido delle mie mutandine.
    
    Nonostante il poco spazio di manovra, il suo tocco misto a quella situazione di impossibilità mi fa impazzire di voglia.
    
    Separo piano le gambe e lui si addentra al di sotto del tessuto.
    
    Le sue dita si fanno strada tra le labbra gonfie di eccitazione e cominciano a massaggiarmi con movimenti circolatori, scendendo verso il basso di tanto in tanto e spingendo una falange contro l’entrata senza però proseguire.
    
    Trattenersi dall’ansimare è una sfida difficilissima.
    
    Così affondo i denti sul mio labbro inferiore per un tempo che sembra infinito prima che il parente con cui il mio ragazzo sta conversando allegramente mentre è impegnato a toccarmi sotto il tavolo decida di alzarsi e raggiungere gli altri sparsi tra la cucina e il salone.
    
    Siamo rimasti soli, seduti al tavolo della sala da pranzo.
    
    Quando lo zio sparisce dalla nostra vista, lui si china verso di me e mi sposta i capelli sulla spalla opposta con la mano libera.
    
    “Questo vestito mi fa impazzire” mi sussurra all’orecchio, baciandone languidamente il retro.
    
    “Voglio strappartelo di dosso, adesso.” aggiunge, con una lunga scia di baci che percorre il collo e si ferma su una spalla.
    
    Mi spia con gli occhi rivolti verso l’alto.
    
    Un ghigno malizioso accompagna la scintilla che ha negli ...
    ... occhi.
    
    “Posso?” chiede con un filo di voce.
    
    “Ma non possiam-” dall’altra parte della stanza compare mia suocera, un sorriso distratto a suo figlio, un’occhiata di traverso per me.
    
    Non voglio più basare le mie scelte sul giudizio degli altri.
    
    “Sì, ti prego.”
    
    La stanza in cui scivoliamo praticamente l’uno incollato all’altra, e completamente buia.
    
    Fatta eccezione solo per la luce dei lampioni esterni che filtrano tra le serrande.
    
    Uno studio.
    
    Qualche quadro dalla cornice scintillante lungo le pareti, una scrivania massiccia di legno scuro contro una parete e una grossa libreria contro la parete opposta.
    
    “Vieni qui.”
    
    Le sue mani si arrampicano ovunque sul mio corpo.
    
    Mi disfano e rimescolano.
    
    Mi accarezzano il seno, mi stringono i fianchi, si aggrappano al mio fondoschiena.
    
    Il mio respiro impatta pesante contro le sue labbra che si premono con forza sulle mie.
    
    Riesco ad avvertire la sua voglia da ogni impercettibile guizzo del suo corpo.
    
    Le vene del suo collo che pompano velocemente il sangue verso il basso.
    
    I muscoli che si irrigidiscono mentre si preme contro di me.
    
    Camminiamo nel buio barcollando.
    
    Ci stacchiamo per riprendere fiato e senza dire una parola, in mezzo a questo affanno condiviso, lascio che mi osservi.
    
    Che mi spogli di ogni cosa con i suoi occhi.
    
    Poi mi sfilo le mutandine.
    
    Le sue pupille si allargano all’istante, piene di desiderio.
    
    MI spinge all’indietro, e prima che inciampi mi solleva, adagiandomi sulla ...