1. Ossession. Cap. II


    Data: 20/11/2021, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Tabù Autore: Archigram1986, Fonte: xHamster

    ... me.
    
    "Allora Carlo, siete arrivati da quanti giorni?" gli chiesi, voltandomi di tre quarti.
    
    Lui mi stava guardando il culo, quindi arrossì, sollevando lo sguardo. "Da tre giorni" rispose. Quindi fui io ad abbassare lo sguardo, accorgendomi subito della mostruosa erezione che il suo costume a pantaloncino mal celava. Ora, R ha un cazzo di almeno 20 centimetri, ma mai nella mia vita avevo visto nulla di simile. Dovevano essere almeno 25 centimetri di cazzo. Mi sentii a disagio, quindi mi voltai. Non ero più così divertita dalla cosa. Venne il mio turno, quindi ordinai una coca cola e scappai al primo tavolo libero. Dovevo sganciarmi da quella stupida situazione il prima possibile, ma Carlo arrivò con la sua birra, sedendosi.
    
    "Tutto bene?" mi chiese.
    
    "Sì" risposi, bevendo subito un sorso di coca cola. "E' solo che oggi fa davvero molto caldo." Bevvi ancora, ma quella vista mi aveva acceso un fuoco dentro. la sentivo schiudersi, maledizione. "Ho bisogno del bagno, mi aspetteresti un momento?" gli chiesi, alzandomi e senza aspettare la risposta. Corsi via, cercando la toilette, la quale era subito fuori il bar. Entrai nel bagno delle donne, il quale aveva la zona lavandino in comune con quello degli uomini. ...
    ... Mi sedetti, senza toccare il bordo del water, facendo pipì. Quindi sentii la porta del bagno aprirsi. Restai in silenzio, col solo rumore della mia pipì di sottofondo. La porta del mio bagno era chiusa, ma dal taglio inferiore riuscivo a vedere i piedi della persona che si stava lavando le mani. Mi pulii con un fazzoletto che avevo con me, quindi tirai l'acqua. Inspirai profondamente, ora più rilassata. Quindi aprii la porta.
    
    Il cazzo di Carlo.
    
    Carlo era li, fuori dal mio bagno, poggiato col culo al lavandino. Aveva abbassato il costume, in modo che io potessi trovarmi di fronte il suo cazzo, enorme, duro, con quelle vene che pulsavano sangue. Non dissi nulla, arretrando di un passo. Mi sarei voluta inginocchiare, succhiandogli fuori anche l'anima. Poi corsi via.
    
    Arrivai alla spiaggia, mi buttai sul mio asciugamano e feci finta di dormire. Non dissi più nulla fino quando non ce ne andammo. R guidò veloce e gli chiesi di rallentare. Mi girava la testa.
    
    Arrivati a casa, mi trascinò subito sotto la doccia, mi scopò da dietro, con forza, con vigore. Mi sentivo piena di lui. Mi venne dentro, facendomi venire. Io scoppiai a piangere, pensando al cazzo di Carlo.
    
    "Ti amo" gli dissi.
    
    "Ti amo" mi rispose. 
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