1. La moglie schiava - cap. 4


    Data: 09/11/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti

    La serata al ristorante e tutto quello che era successo dopo mi avevano profondamente sconvolta. Mi ritrovavo in una situazione di amore-odio dalla quale non riuscivo ad uscire, i sentimenti che provavo verso mio marito erano talmente contrastanti che bastava un nonnulla per mutarli in una direzione o nell'altra.
    
    In ogni caso il momento di puro sadismo gli era in parte passato, non che non mi facesse più male, ma non con la violenza e l'intensità dei primi giorni, quando per dirla in parole povere, vivevo a pane e botte.
    
    La sua ultima direttiva era quella di farmi trovare al suo arrivo con un abbigliamento il più sexy possibile, questo per farmi ricordare quant'ero stata puttana e per invogliarlo a prendermi in qualunque maniera gli passasse per la mente.
    
    Mi ero adeguata come al solito, anzi il sentirmi più donna anche se costretta da lui, mi stava facendo tornare la voglia di vivere il sesso non come una costrizione, ma bensì come un piacere della vita. Non è che ogni volta che tornava a casa finivamo col farlo, però i nostri rapporti erano certamente più numerosi che prima della mia riduzione a sua schiava privata. Inoltre era diventato più maschio, non che prima non lo fosse, solo che ci metteva più passione, più voglia di godere di me e anche di farmi godere, seppur sempre alla sua maniera.
    
    Quella sera avevo deciso di mettere un intimo di color rosso, un po' volgare, ma decisamente audace che mi aveva comprato in un sexy-shop su internet. La particolarità ...
    ... del reggiseno, davvero di dimensioni minime, è che aveva dei pon pon all'altezza dei capezzoli, la stessa applicazione era presente sui lati del perizoma, in realtà due fili legati fra loro.
    
    Per sembrargli ancora più disponibile avevo indossato delle autoreggenti a rete larga e dei sandali con allacciatura alla schiava dotati di tacchi da diciassette centimetri.
    
    Una volta finita la 'vestizione' e il trucco mi guardai allo specchio per controllare l'insieme.
    
    Mi sentivo di un porco unico, il solo fatto che il perizoma m'entrasse in mezzo alle labbra intime era già un chiaro segnale di cosa desiderassi quella sera, il contorno, se così lo si può chiamare, era talmente volgare da sfociare nell'oscenità.
    
    Così agghindata mi misi a preparare la cena, ma poco prima del suo arrivo ebbi un forte mal di pancia e di gran corsa mi recai in bagno per svuotarmi.
    
    Proprio in quel momento rientrò Alfredo che subito fu preso dalla rabbia per non avermi trovata vicina alla porta per il consueto saluto.
    
    Quando entrò nel bagno mi stavo pulendo, di solito quello era l'unico momento in cui mi lasciava un minimo di privacy, ma quella sera non fu così.
    
    Iniziò a guardarmi carico d'eccitazione e di disgusto allo stesso tempo, e quando mi ricomposi m'impedì d'uscire dal bagno.
    
    Cercai di farlo ragionare, ma inutile dirlo, fu inutile.
    
    “Padrone la cena si fredda.”
    
    “Taci serva, già sono incazzato perchè non ti ho trovata dove dovevi essere al mio arrivo.”
    
    “Chiedo perdono mio ...
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