in vacanza
Data: 04/11/2021,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: boysiculo74, Fonte: xHamster
... Pietro a casa e lo invitò ad entrare.
Si misero a parlare del più e del meno (i genitori di Pietro in quel weekend si trovavano dalla sorella di papà) e nonostante qualche drink bevuto all’uscita della disco continuarono a bere fino ad ubriacarsi: colpa dell’alcol? no mi disse erano del tutto consapevoli di quello che stavano per fare e che fecero nonostante fossero brilli! Si amarono per lunghi 6 anni, Pietro lasciò Anna con la quale non avevano sempre un sereno rapporto. Tutto era meraviglioso ma Anna un giorno li scoprì e disse loro cogliendoli sul fatto: “E’ stato meglio se ci siamo lasciati, almeno non mi sento tradita da mio fratello e in fin dei conti neanche da te”.
Le raccontarono tutto e lei molto serenamente li abbraccio e li bacio. Tutto era meraviglioso fintanto che durante una tormenta di neve un camion si lanciò contro la macchina di Marco che ritornava da lavoro e lo uccise: morì sul colpo. Iniziò il suo calvario disse Pietro, sempre più depresso, sempre più asociale, sempre più nervoso, non riusciva a lavorare né a vivere. Non parlava più con nessuno.
Fu condotto dai suoi in un centro di riabilitazione e durante un incontro di terapia familiare, con le lacrime agli occhi ed lasciando esplodere tutta la rabbia che aveva covato dentro, alla considerazione che Marco era in fondo un amico certo, e che il suo comportamento andava oltre e alla domanda che cosa rappresentava per lui rispose: “E’ l’amore della mia vita!!”. “La mamma svenne – mi disse - non ...
... per il mio outing, ma per la gioia di sentire dopo quasi un anno la mia voce, in tutta la sua forza e con un amore che mai aveva espresso.
Papà invece si alzò ed usci. Papà era un siciliano un po’ troppo tradizionale e per questo cominciarono i miei guai: mi cacciò dalla ditta e dopo, nonostante le suppliche di mamma, anche da casa. Anna seppe dalla mamma quello che mi era accaduto e allora mi ospitò: i genitori di Marco erano felici di avermi a casa loro. Mi concessero la stanza di Marco: ogni cosa era intatta come se lui fosse stato lì lo stesso giorno lo stesso attimo prima che vi entrassi.
Mi aiutarono a cercare lavoro e finalmente lo trovai in un’altra ditta simile a quella di papà.
Vi erano molti italiani e qualche siciliano. Di certo ormai non avevo nulla da nascondere sulla mia vera sessualità se qualcuno, soprattutto ragazza , mi chiedeva se ero single dicevo che lo ero poiché il mio ragazzo (la voce gli si smorzò) era morto in un incidente. Il capo era molto gentile, di origini palermitane pure lui, mentre il figlio Giuseppe per l’esattezza, era un po’ stronzetto, sempre sulle sue e un po’ mi evitava. Di certo non era nelle mie intenzioni crearmi un’altra storia soprattutto dopo quella importante vissuta con Marco, ma a poco a poco Giuseppe si sciolse, anche perché venne fuori il mio carattere giocherellone che lo coinvolse e lo rese meno rompipalle e più amico. Una sera prima di terminare il turno mi disse: “Ehi tu, siciliano, (come se lui non lo fosse) ...