1. in vacanza


    Data: 04/11/2021, Categorie: Anale Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: boysiculo74, Fonte: xHamster

    ... spiaggia ma i ragazzi non c’erano più, evidentemente erano andati a fare una passeggiata o erano alle docce. Gli unici presenti erano i due boys per cui cercai in me tutto il coraggio che possedevo e decisi di chiedere loro: “Scusate, posso entrare??”. Si fece avanti l’altro in tutta la sua possanza: “scusa, - dissi- avrei bisogno di un accendino o dei fiammiferi. Potresti cortesemente prestarmeli?”. Il biondo uscì dall’ala notte e mi guardò come se volesse fotografarmi nella sua mente. Si guardarono, il biondo abbassò gli occhi, mentre l’altro mi disse: “Sì certo figurati!” un po’ più sereno dissi: “Grazie, molto gentili. Il mio nome è Leo (i due si guardarono), i miei amici sono ancora in giro e non riesco a capire dove abbiano messo l’occorrente per accendere il fuoco!” “Non preoccuparti – rispose il nero -. Il mio nome è Giuseppe”. “Piacere – dissi ricambiando e stringendogli la mano: aveva una presa molto forte)”. Con una voce che lasciava trasparire un po’ di emozione il biondo disse: “Ciao, il mio nome è Pietro” e con una mano altrettanto tremante strinse la mia. Mi rigelò il sangue: oltre alla straordinaria somiglianza anche il nome, ma non era lui per cui mi feci forza. “Bene, grazie, appena termino ve la riporto indietro!! A dopo!!” “ok, ciao a dopo”. Uscii dalla tenda e sentii che parlavano fra loro “allora vieni a comprare qualcosa o prepari la pasta nel frattempo?” “No rimango qui tanto devi prendere solo poche cose” rispose Pietro.
    
    Vidi Giuseppe andare verso ...
    ... il market. I ragazzi ancora non erano ancora tornati. Il fuoco era piacevole: la temperatura si era abbassata, c’era umidità e un po’ di venticello.
    
    Giunsero i ragazzi, illustrai loro il menù e andarono tutti alle docce. Mi lasciarono tutto l’occorrente: adoro cucinare per cui per me non era un problema, anzi da solo avrei fatto meglio soprattutto quando si tratta di pesce e soprattutto in quel momento mi andava di rimanere un po’ solo soletto.
    
    Andai nella tenda dei ragazzi. Pietro era lì immerso fra i suoi pensieri. “Scusami se ti disturbo, caso mai torno dopo!”. “No, no non preoccuparti – mi rispose sorridendo di s**tto ed asciugandosi una lacrima – i ricordi a volte hanno questo effetto. Senti, volevo chiederti scusa per quello che è successo alle docce, anche perché insomma, capisco che un etero mi avrebbe spaccato la faccia e tu non lo hai fatto per cui insomma il nostro radar non si sbaglia mai, ma è anche giusto che ti dia una spiegazione.”
    
    “Mi sa che delle spiegazioni te le debba dare pure io!!”. Mi raccontò un po’ della sua vita: a 16 anni si era fidanzato con l’amico di infanzia, Marco. Di origini siciliane, si era trasferito in Germania con la famiglia. Marco lavorava nella ditta di papà, dove lo aveva conosciuto: un tedesco doc col quale dapprima era nata una solita amicizia, rafforzata dal fatto che Pietro si era fidanzato con la sorella di Marco, Anna, poi in qualcosa di più profondo: di ritorno dalla discoteca, Anna era salita in casa, Marco accompagnò ...
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