Factory slut cap. 1
Data: 01/11/2021,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... impossibile. Lei si teneva in equilibrio con le gambe larghe e muovendosi quando era necessario nel piccolo gioco che le corde le consentivano, trenta o quaranta centimetri in ogni direzione. Non potendo urlare la sua rabbia schiumava attraverso il morso e perdeva bava, il suo seno era tutto impiastricciato e sul pavimento del furgone, tra le sue gambe, si era formata una macchia scura.
Gilberto era un uomo d’affari, proprietario di una catena di supermercati che rendeva molto bene. Un bastardo quarantenne, simpatico ed appesantito dalla vita sedentaria e dalla buona tavola. Valentina l’aveva vinta al gioco qualche giorno prima. In un casinò clandestino, collocato in una splendida e grande villa sul lago Maggiore, dove, una notte si era ritrovato al tavolo da gioco con un po’ di persone che, negli ultimi mesi, aveva frequentato. Lì non si facevano nomi e si giocava in contante, avevano tutti mazzette di decine di migliaia di euro, con meno era inutile sedersi al tavolo. Erano in una saletta, in cinque al tavolo ed un paio di donne in piedi, dietro ai rispettivi mariti, a guardare. Al giovanotto stava andando male, Valentina, la moglie venticinquenne, assisteva preoccupata alla partita. Era una bella ragazza, svestita più che vestita con una minigonna inguinale e una camicetta aperta fino all’ombelico. Niente era lasciato all’immaginazione. Per Gil quella ragazza aveva qualcosa che agli altri non interessava, ma a lui sì, un fisico atletico oltre che sinuoso, un fisico ...
... nervoso e scattante. Gil la vedeva guizzare nervosa e rabbiosa per le stupidaggini del marito, il viso pallido a volte diventava scuro e buio, la donna si mordeva le labbra e si torturava le mani. Era una ragazza chiara di carnagione, ma i capelli erano corvini e lunghi fino alla spalla. Era robusta e giovane, e questi erano particolari importanti per Gil. Anche l’altra donna, una bionda quarantenne, era vestita da troia, ma era meno scollacciata della ragazza.
Valentina era alta centosettanta centimetri, alta per una dona, ma non per quello che lui aveva in mente, però aveva belle e forti gambe, longilinee, nervose, guizzanti. Aveva un carattere bizzoso, inquieto e ribelle. Gil non la conosceva, ma intuiva tutto ciò da come si muoveva, dallo sguardo irrequieto, irritato, collerico… certo il marito perdeva un sacco di soldi e lei era infuriata, ma non riusciva a trattenere la sua rabbia in nessun modo. Il marito era già sotto di duecentomila euro, era tutto quello che avevano, con quei soldi dovevano comprare casa, si erano già impegnati a farlo con una caparra di cinquantamila euro, rischiavano di perdere anche quella. Era un giovanotto poco più alto della moglie, snello, magro, longilineo pure lui, capelli neri, lunghi e fini. Delicato e dai lineamenti fini come una donna, nervoso ed irrequieto anche lui. Poi arrivò la mano fatale. A Gil fu servito un poker di donne. Marco, il marito, ebbe una doppia coppia di assi. Uno degli altri giocatori rilanciò di cinquemila euro, ...